La presenza in paese dell’assessore regionale Riccardo Riccardi ha permesso all’amministrazione comunale di Barcis di fare anche il punto della situazione sull’andamento dei lavori del lago. Da mesi la vallata è infatti interessata da un maxi cantiere per la posa di un nuovo ponte e la realizzazione di una viabilità alternativa. Si tratta di opere finanziate proprio da Riccardi, responsabile della Protezione civile, per garantire il sistematico sghiaiamento del Cellina. Come confermato durante il primo incontro tecnico della scorsa settimana, gli interventi stanno procedendo secondo tabella di marcia. Anzi, in alcuni casi le maestranze hanno potuto approfittare della carenza di piogge e del conseguente basso livello dell’invaso per accelerare la tempistica originaria. Se tutto continuerà così, per gennaio il viadotto della diga dovrebbe essere pronto per i collaudi. In primavera potrebbero quindi transitare i primi camion carichi di inerti. Proprio su questo fronte, a brevissimo decollerà pure la bonifica di altri 400 mila metri cubi di pietrame in eccesso. Dopo la tempesta Vaia del 2018, Riccardi ha disposto una serie di asportazioni d’emergenza nei tratti più critici dell’alveo. L’intervento prevede la rimozione di sassi tra il Cellina, il Pentina e la confluenza del Varma. Altre sistemazioni idrauliche sono state ultimate sul Settimana e sul Cimoliana, tra Claut e Cimolais. (fmv)
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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