MONITORAGGIO FAUNISTICO – Sulle tracce del cervo – Collaborazione tra Parco e Riserve di caccia

Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, in collaborazione con i Servizi regionali che si occupano di biodiversità e caccia e le Riserve di caccia locali, porta avanti un programma di monitoraggio della popolazione del cervo mirato a verificarne la numerosità e il legame con gli habitat comunitari. I dati raccolti tra il 2023 e il 2024 hanno rivelato la presenza di un elevato numero di cervi, distribuiti principalmente nei comuni di Cimolais, Erto e Casso e Claut. In particolare, Cimolais ha registrato il numero più alto. Il Parco ha organizzato un progetto pilota in collaborazione con Regione e Riserve di caccia locali al fine di verificare gli specifici movimenti del cervo dal Parco alle Riserve e viceversa. Per far ciò, sono state effettuate delle catture per applicare radiocollari satellitari su maschi e femmine, consentendo di tracciare 24 ore su 24 i loro spostamenti, ritmi di attività e interazioni con altre specie come il lupo.
La partecipazione delle Riserve di caccia è fondamentale non solo per il supporto operativo, ma anche per la formazione e l’impiego dei soci. Questa sinergia permette di ottenere dati preziosi, necessari per comprendere come i cervi si muovano tra il Parco e le Riserve limitrofe, e per valutare l’impatto della popolazione sugli habitat, tra cui prati da sfalcio e praterie magre a bassa altitudine, elementi chiave per la biodiversità locale.
Il progetto non si limita all’osservazione: i risultati sono utilizzati per aggiornare il Piano Faunistico Venatorio, garantendo una gestione sostenibile delle specie e dell’ambiente. Inoltre, i dati raccolti consentono di studiare le interazioni tra fauna selvatica e attività umane, con l’obiettivo di prevenire conflitti e promuovere una convivenza equilibrata. f l’aquila

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