Modiche aliquote ILIA da parte della Regione sulle seconde case

L’ abbattimento dell’aliquota massima dell’Ilia (imposta locale immobiliare autonoma, ex Imu) andrà a favorire a parità di rendita catastale soprattutto i proprietari di seconde case.

Il provvedimento approvato nell’ultima seduta del Consiglio regionale stabilisce che l’imposta a partire dal 2025 abbia come tetto massimo da applicare sulle “prime” seconde case lo 0,7% e 0,86% per i fabbricati destinati ad attività produttive. Il tetto massimo rimane quello precedente (1,06%) per ogni abitazione posseduta in aggiunta alla seconda casa. La Regione ristorerà i Comuni per il mancato gettito erogando fondi dalle proprie casse (sono stati stanziati 33 milioni). Si parla però appunto del tetto massimo, i Comuni sono liberi di abbatterla ulteriormente, fino ad azzerarla (senza però ottenere fondi regionali in ristoro). Allo stesso modo, non tutti i Comuni avevano scelto di applicare l’aliquota più alta (1,06%) prima dell’arrivo del nuovo provvedimento.

 La ratio della giunta – come ha ricordato l’assessore Fvg Pierpaolo Roberti – nel varare il provvedimento era di rendere il Fvg più attrattivo per investimenti e di togliere un peso a chi erediti una casa difficile da locare o vendere. Ma per Carli il provvedimento è «uno sconto generalizzato che non influisce sul mercato, un’occasione sprecata visto che con le ingenti risorse a disposizione si poteva pensare di fare qualcosa per i giovani». L’esponente dem in aula ha incassato l’approvazione di un ordine del giorno che impegna la giunta a valutare l’azzeramento dell’Ilia sulle prime seconde case ubicate nei comuni in zone montane di svantaggio socio-economico.

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