Negli ultimi due anni i camion che sono transitati per la Val Vajont e la Valcellina sono drasticamente calati di numero. Il perché è spiegato con lo stop produttivo del cementificio Buzzi Unicem di Travesio. Da almeno 20 anni ogni giorno l’ex statale 251 era infatti percorsa in andata e in ritorno da una quindicina di tir. Si trattava di autotreni che dall’Alto Adige scendevano sino a Travesio per rifornirsi di cemento. Nei momenti d’oro, prima della crisi del 2007, si arrivava anche 20-30 camion al giorno. Da quando il forno spilimberghese è stato bloccato, i canali di rifornimento di materia prima si sono rivolti ad altre zone, Austria in primo luogo. Con la conseguenza che i transiti da e per la zona di Erto e Casso sono via via diminuiti. I tir non disturbavano il transito dei veicoli e erano un introito per la valle: Spesso gli autisti si fermavano a pranzo o cena nei locali lungo l’ex statale e qualche ritorno economico si era visto nel corso del tempo.