A turbare il sonno del sindaco di Barcis Claudio Traina c’è sicuramente la ghiaia che si accumula senza sosta nei greti. Ma prima dei sassi c’è un’emergenza ancora peggiore da affrontare: sono infatti migliaia le tonnellate di legname che da due settimane galleggiano sulla superficie del lago. E nessuno sa ancora chi e come le dovrà rimuovere. L’unica cosa certa è che bisogna fare presto prima che altre piogge aggravino il problema.
«È ovvio che il titolare e il gestore dell’invaso dovranno fare la loro parte, contribuendo alle ingentissime spese che deriveranno da questa titanica opera di bonifica – ha spiegato ieri il sindaco al termine dell’ennesimo sopralluogo –. Come Comune abbiamo segnalato la questione all’Edison e al consorzio di bonifica Meduna Cellina. Nei prossimi giorni immagino che dovremmo trovarci con tutti gli interlocutori interessati. Di sicuro il municipio non può esser lasciato solo».
L’incognita del primo cittadino riguarda soprattutto i costi di raccolta e di smaltimento di un ammasso così vasto e imponente di materiale. Ramaglie, tronchi e piante intere dalla chioma alle radici: in mezzo al bacino c’è di tutto e in alcune anse non ci si può avvicinare nemmeno con una barca. «Ci siamo informati e pare che per asportare tutto questo legname si renda necessaria una speciale ruspa dotata di braccio telescopico – ha raccontato Traina –. Il prezzo del macchinario è di circa 8 mila euro al giorno per il solo noleggio. Poi andrà affrontato l’aspetto della destinazione di tutto questo ingombro. Le segherie sono in crisi per l’eccesso di offerta. Non vorrei che in valle si formassero dei depositi per i prossimi decenni, con evidente danno per il turismo».( fonte Messaggero Veneto)