“Mi è capitato di girare un po’ il pianeta per ammirarne le bellezze naturali (quelle che restano) e a scalare montagne. Di quei viaggi non mi pento. Mi hanno fatto capire che le montagne hanno tutte una base e una punta e il dolore del mondo è tutto uguale. Per questo motivo oggi non mi muovo più. Ho scoperto che ci sono ancora zone stupende dietro l’orto di casa mia. Zone fantastiche, meravigliose. Una di queste è la Val Cimoliana in Comune di Cimolais. Lunga una quindicina di chilometri, circondata, dall’inizio alla fine e da ambo i lati, da montagne di ogni forma e grandezza, concede all’occhio picchi dolomitici, denti e torri rocciose che nulla hanno da invidiare alle forme più strane che ho visto qua e là nel mondo. Su tutte, per arditezza e forma, spicca la mitica scultura del Campanile di Val Montanaia. Alto quasi trecento metri, impressionante e incredibilmente bizzarro, strapiomba da ogni lato. Per queste caratteristiche la sua vetta è meta agognata da alpinisti di tutto il globo. Ma c’è un’altra cosa che il camminatore (quello a piedi) non può fare a meno di notare percorrendo la Val Cimoliana: il colore del torrente. L’acqua varia dal blu al verde chiaro, dal viola, a seconda dei colpi di sole, all’azzurro intenso dei fiori di lino. Uno spettacolo mozzafiato anche per l’osservatore più esigente. Ma, miracolo oggi forse unico, è acqua potabile, fresca e pura. La Cimoliana è una valle magica. Non ha rivali nel mondo. È il pezzo unico del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. I Cimoliani sono orgogliosi e fieri della loro regina e le vogliono bene. Se chiedete loro perché potrebbero rispondervi con le parole di Hugo Von Hofmannsthal: «Perché amo immensamente questa terra, e più passano gli anni, più essa mi sembra ricca. Quando sarò vecchio, dai suoi torrenti, dai suoi laghi e dai suoi boschi mi verranno incontro i ricordi dell’infanzia, e il cerchio si chiuderà»” (f, L’Aquila)
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Ai matrimoni russi no se può ridhe
A proposet dela Russia , no la fenis mei da merevee , agn tale "piciole "circostanthe.Olga Saenko, responsabile de l'anagrafe dela region de Rostov , tale celebrathions matrimoniai a la proibì no nome da ridhe, fumé, beve, mangé , ma agn da entré con un gaban, con le scarpe sporscie ,o con un saino masa gros.Oltre a chiste esigenthe de " decoro " , alà proibì agn esclamathions , ciacole a ous alta, telefonadhe , schiantadhe o movese tala sala dela celebrathion.A chiste proibithions - che le dires begn a un funeral - la Saenko no la soporta né monadhe né menadhe in giro , al masimo la permet un soriso o una comothion se i vegn fath da cetuth , thentha piasei o alegrie .Al fato alé che la Saenko la veic i sposi e chi che i sta intorn posibili intrics par la tranquilité social. continua su Cè disto? | Cronache da Cimolais WebCam
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