Il CAI difende il Parco

«La preoccupazione – spiega il presidente del Cai pordenonese, Alleris Pizzut – è grande, e non soltanto per la mancata manutenzione dei sentieri che nel breve periodo potrebbe far gettare al vento anni di lavoro, ma per tutto quanto fatto dal Parco in termini di tutela dell’ambiente montano. Finanziare le attività di un ente il cui operato ha ripercussioni non soltanto sul territorio, ma anche in termini di turismo, è doveroso e va ben oltre la crisi e i sacrifici che tutti, al giorno d’oggi, siamo costretti ad affrontare».

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