“Favola in bianco e nero” (Mondadori) è il nuovo libro di Mauro Corona che lo scrittore presenterà giovedí in anteprima a “LibrINsieme”, nei padiglioni di Udine Fiere. “Succede che in un paesino di montagna come ce ne sono tanti nella nostra Regione, nelle case addobbate per il Natale, spunta nei presepi un secondo bambinello, per giunta dalla pelle scura. Un evento inaspettato, che suscita stupore e immediato “rigetto”, al punto che tutti si danno un gran daffare per eliminare il “diverso”, incapaci di accettare la presenza di un bimbo nero in quello che è il simbolo della cristianità per eccellenza. È la metafora che Corona utilizza per denunciare che «siamo tutti razzisti, rancorosi. «È specie chi predica la tolleranza ad avere paura del diverso – l’accusa –. Chi va a messa la domenica perché teme il castigo divino, salvo poi esercitare la propria cattiveria, è razzista. Ignoriamo la tolleranza «aspettando la “finzione” del Natale, coviamo milioni di piccole guerre personali. La guerra non sarà con l’Is, sarà interna a noi se non saremo capaci di dialogare. Il conflitto parte dai nostri cortili. La guerra siamo noi – è l’amara conclusione – che ammazziamo il gatto del vicino perché ha sconfinato nel nostro giardino».
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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