I residenti della frazione di San Floriano potrebbero esser costretti a usare le bombole domestiche per riscaldarsi e cucinare: l’Eni ha infatti comunicato al Comune l’intenzione di smantellare la cisterna provvisoria che da un anno alimenta la popolosa frazione di San Floriano. E ciò perché l’azienda non ha trovato un accordo sul canone da versare alla famiglia che a gennaio 2019 ha concesso l’occupazione di un proprio terreno. Ma il sindaco Davide Protti non ci sta e minaccia azioni forti. «Fatelo e vi denuncio per interruzione di pubblico servizio», ha scritto in una diffida notificata alla sede di San Donato Milanese. Una copia della nota legale è stata inoltrata anche alla Procura della Repubblica, alla Regione, all’Agenzia di controllo per l’energia e ai carabinieri. È un problema privatistico che non coinvolge il municipio o la Regione – ha detto Protti –. È inutile che l’Eni ci mandi una mail 5 giorni prima dicendo che non vuole pagare penali o spese e che spetta a noi arrangiarci. Il gestore deve rispettare la concessione e non può trattare gli enti pubblici come i propri camerieri. Di certo non permetterò che la mia gente debba scaldarsi in pieno inverno con le bombole». Intanto la questione si sposta a Trieste e a Roma. Il governatore Massimiliano Fedriga e il suo vice Riccardo Riccardi sono stati informati dell’accaduto e stanno cercando una soluzione in tempi brevi. Ma anche in Regione fanno notare che la competenza non può essere demandata ad altri e che è compito della società attivarsi per scongiurare qualsiasi sospensione nelle forniture. Tanto che il gruppo consiliare del M5s ha già annunciato un’interrogazione allo stesso Fedriga. Da parte sua Riccardi ricorda come siano già stati appaltati i lavori di una nuova briglia sul greto del Cimoliana e che entro qualche mese potrebbe essere ripristinata la conduttura originaria che sino al 2018 era collegata alla borgata. (f MV)
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Ai matrimoni russi no se può ridhe
A proposet dela Russia , no la fenis mei da merevee , agn tale "piciole "circostanthe.Olga Saenko, responsabile de l'anagrafe dela region de Rostov , tale celebrathions matrimoniai a la proibì no nome da ridhe, fumé, beve, mangé , ma agn da entré con un gaban, con le scarpe sporscie ,o con un saino masa gros.Oltre a chiste esigenthe de " decoro " , alà proibì agn esclamathions , ciacole a ous alta, telefonadhe , schiantadhe o movese tala sala dela celebrathion.A chiste proibithions - che le dires begn a un funeral - la Saenko no la soporta né monadhe né menadhe in giro , al masimo la permet un soriso o una comothion se i vegn fath da cetuth , thentha piasei o alegrie .Al fato alé che la Saenko la veic i sposi e chi che i sta intorn posibili intrics par la tranquilité social. continua su Cè disto? | Cronache da Cimolais WebCam
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