Dalla Carnia al Pordenonese Con la riforma del governo tagliati i Comuni montani

Mai come in queste ultime settimane l’altimetro è diventato uno strumento a uso e consumo dei politici e degli amministratori pubblici. Lo attivano per verificare se i Comuni montani sono situati a oltre 500 o 600 metri di distanza dal livello del mare. Il dato è determinante per le località della Carnia, delle Valli del Natisone o del Pordenonese e persino per Trieste che con il Carso rientra tra i Comuni parzialmente montani. Le località situate al di sotto di questi limiti rischiano di perdere lo status che, in alcuni casi, facilita, anche alle imprese presenti sul territorio, l’accesso ai contributi statali e a sgravi previdenziali. La legge, invece, non entra nel merito dei finanziamenti regionali che, a prescindere dalle altitudini, possono seguire percorsi diversi. Lo prevede la bozza di decreto attuativo della nuova norma sulla Montagna entrata in vigore lo scorso settembre, proposta dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, il leghista Roberto Calderoli, e rinviato dalla Conferenza delle regioni. L’auspicio della Conferenza presieduta da Massimiliano Fedriga è quello di «arrivare a un approfondimento con il governo sul testo che modifica i requisiti dei Comuni montani e che ha avuto tempi troppo ristretti per essere esaminato dalle Regioni». FMV

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