«Sapevamo che il presidente avrebbe mantenuto la promessa dopo il forfait dello scorso autunno. Non abbiamo mai dubitato dalla sua parola di galantuomo».
I sindaci di Vajont e Erto e Casso, Lavinia Corona e Fernando Carrara, hanno appreso mercoledì sera la notizia dell’arrivo di David Sassoli il 1º ottobre. È stato il deputato Marco Dreosto a telefonare ai due primi cittadini, subito po aver concordato con Sassoli la data dell’evento.
«Finalmente colmiamo un’assenza che si protrae da quel tragico 9 ottobre 1963 – ha commentato Corona –. Purtroppo qualche mese fa l’emergenza Covid ha fatto saltare i preparativi il giorno prima della cerimonia. Ricordo ancora l’amarezza del pomeriggio quando ci trovavamo in paese con il personale di sicurezza per definire gli ultimi dettagli. Alle 15 si diffusero i primi lanci di agenzia che davano Sassoli in autoquarantena. Solo dopo un’ora giunse la conferma, con nostra enorme delusione».
Il primo cittadino riparte comunque avvantaggiata, avendo praticamente il protocollo già pronto. Si era persino pensato di anticipare il tutto a luglio quando Vajont celebrerà i 50 anni di istituzione e si parlerà «di rinascita e di riscatto, oltre che di memoria e distruzione».
Da parte sua Carrara evidenza come «la svolta sia doverosa in quanto dal 1963 nessuna autorità della Ue ha partecipato alla commemorazione delle vittime. Sui detriti della frana – ha detto – hanno camminato autorità nazionali e estere, monarchi e persino il Papa ma nessun rappresentante europeo».fmv