Bandiera arancione per promuovere in modo corale l’intero territorio composto dai 20 Comuni dell’Uti delle Valli e Dolomiti friulane. L’ufficio di presidenza dell’UTI e gli amministratori hanno aderito, con un atto di indirizzo, al progetto di richiesta della Bandiera arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring club italiano ai piccoli comuni. E sta proprio qui la rivoluzione avviata dall’Uti: quella di non limitare ai singoli enti locali la possibilità di fregiarsi di questo riconoscimento turistico, ma di estenderlo a un intero territorio
«È un aspetto previsto, ma che nessuno finora ha sfruttato – ha spiegato il presidente dell’Uti, nonché sindaco di Maniago Andrea Carli -. Non vogliamo più proporci come singoli comuni, ma come territorio. In questo modo iniziamo un percorso che non sappiamo che esito avrà, ma da un punto di vista politico è molto importante. Nella riunione dell’ufficio di presidenza questa proposta ha trovato tutti molto entusiasti. Ora la sottoporremo all’assemblea».Maniago e Cividale sono gli unici due centri in regione ad aver ottenuto il riconoscimento di Bandiera arancione. Le regole che sottendono l’assegnazione si basano sulla valorizzazione delle risorse locali, lo sviluppo della cultura d’accoglienza, lo stimolo dell’artigianato e delle produzioni tipiche, l’impulso dell’imprenditoria locale e il rafforzamento dell’identità territoriale. Chi ottiene questo conferimento può fregiarsi dell’appartenenza di un network virtuoso e riconosciuto dall’Organizzazione mondiale del turismo tra i programmi realizzati con successo per uno sviluppo sostenibile del turismo in tutto il mondo.«Qualche anno fa il Comune di Maniago ha avviato il percorso per la certificazione – ha sottolineato Carli -. Una volta presentata la domanda, gli incaricati del Touring club fanno il sopralluogo. Qualora si rientri nei parametri previsti, si ottiene il conferimento di Bandiera arancione». Cosa che Maniago ha raggiunto. «La novità dell’Uti delle Valli e Dolomiti friulane sta proprio in questo – ha riferito Carli -. Non unifichiamo solo servizi, ma anche turismo e cultura. Promuoviamo in modo omogeneo il territorio, dove poter attrarre turismo, poter fermarsi. Siccome il Touring club lo prevede, noi ci proponiamo come precursori di una valorizzazione territoriale. Da un punto di vista politico, dal mio punto di vista, è già una vittoria, a prescindere da ciò che deciderà, alla fine, il Touring club. Fonte MV