Dopo l’allarme lanciato dal sindaco di Claut, Gionata Sturam, sull’assenza della guardia medica in Valcellina, a tornare sul tema è il consigliere regionale Tiziano Centis, il quale ha messo in evidenza che, su questo fronte, la Regione sinora non ha fatto nulla. L’esponente dei Cittadini ha annunciato l’inoltro di una nuova interrogazione da discutere in consiglio regionale.
«La montagna pordenonese, tanto gettonata in questi giorni come méta di vacanza da molti cittadini della pianura, continua a non essere troppo considerata dalle istituzioni regionali – ha detto –. Ne sanno qualcosa i residenti nelle Valli dell’Arzino e del Cellina che da mesi reclamano invano il servizio di guardia medica, una necessità prima ancora che un diritto. Del caso mi sono già occupato: a marzo ho presentato in merito un’interrogazione, ma, da allora, nulla è stato fatto, eppure l’assessorato regionale alla Salute e l’Azienda sanitaria Friuli occidentale sono stati adeguatamente sollecitati a intervenire».
Centis ha ricordato che «la situazione è più grave di quello che potrebbe sembrare, perché chi abita in quell’ampia area del Pordenonese ha la possibilità di usufruire della guardia medica esclusivamente dalle 20 alle 24, mentre dopo la mezzanotte e sino alle 8 qualunque problema di salute può essere affrontato soltanto raggiungendo gli ospedali di Belluno, Pordenone o Spilimbergo: distanze che in alcuni casi potrebbero pregiudicare la sicurezza e che comunque sottolineano la scarsa attenzione verso la salute dei cittadini. Se la montagna si spopola e la qualità della vita precipita è anche perché la garanzia di servizi fondamentali viene meno».
Centis ha annunciato la presentazione di una nuova interrogazione per portare ancora una volta all’attenzione del consiglio regionale «la grave situazione dell’assistenza medico-sanitaria nella montagna pordenonese. Prima o poi, chi ne ha la responsabilità dovrà dare risposte concrete». —fmv