Nuovi ostacoli al progetto di riaprire la storica pompa di benzina di Cellino, a Claut. La stazione di servizio è chiusa dal 2015, cioè da quando è venuto a mancare il gestore Franco Panegos. Sino a qualche giorno fa, il problema era legato alla mancanza di potenziali interessati che volessero rilevare l’attività. La Regione ha addirittura ampliato i termini di uno speciale bando per sostenere questo genere di impianti dislocati in aree disagiate. Da alcune settimane, però, la situazione pare essersi ulteriormente ingarbugliata: a livello nazionale è stato assunto un nuovo provvedimento che riduce il numero di aree di servizio lungo lo stradario italiano. Di fatto, dopo una serie di tagli e razionalizzazioni a causa della crisi economica, parte ora la seconda fase del piano del governo. Praticamente saranno smantellate vecchie pompe che da anni non sono più utilizzate e che secondo le normative avrebbero bisogno di rilevanti investimenti d’adeguamento. Il caso di Cellino sembra emblematico: pochi gli introiti, pesante la tassazione.
L’addio agli impianti di distribuzione obsoleti rende poco probabile anche l’ipotesi della realizzazione di un distributore nella zona artigianale di Pinedo. Anche qui, sino ad oggi nessun imprenditore si è fatto avanti.
Il sindaco di Claut, Franco Bosio, è preoccupato, ma non si rassegna. «Avere un punto di approvvigionamento di carburanti è un diritto delle genti di montagna», ha ricordato il sindaco valcellinese, sottolineando come «non sia giusto che la popolazione della valle sia costretta a fare svariati chilometri per un semplice rifornimento di benzina o gasolio». – fonte Messaggero Veneto