Cosa significa il temine LARIN?
LARIN indica il focolare libero da tutti i lati, attorno al quale ci si può riunire per scaldarsi, mangiare, bere in compagnia e mangiare socievolmente. Attorno ad esso nelle case della montagna friulane , la sera ci si ritrovava dopo le dure fatiche del lavoro, per trovare calore, per raccontarsi le vicende della giornata e per intrattenersi con storielle e fiabe per bambini. Di solito è circondato da panche che corrono sui tre lati della stanza (di solito appositamente costruita per contenerlo.
LARIN è un termine suggestivo, portatore di cultura e antiche tradizioni che si perdono molto indietro nel tempo, quando il fuoco con la sua scoperta modificò sia le abitudini alimentari dei popoli che le loro superstizioni e credenze religiose. Presto al fuoco furono associate valenze sacre e, raccogliendo attorno a se la famiglia, fu considerato il posto prediletto dei nostri antenati.
Dove giunsero i Romani con le loro conquiste, i dei ricevettero il nome di Geni, Penati e Lari. E’ a questi ultimi che si collega la parola LARIN: con il termine Lare, dal latino Lar, Laris, si indicava appunto la divinità tutelare domestica e, per estensione il focolare presso il quale erano collocate le sue statuette.
Il focolare era sacro presso i Romani e originariamente era posto nell’atrio, luogo fondamentale di tutta la casa , su cui si affacciavano le varie stanze. Doveva essere tenuto sempre accesso; curarlo e mantenerne viva la fiamma era compito di madri e figlie. Su di esso , in particolari ricorrenze dell’anno, si offrivano alle divinità vino, incenso e fiori.
In molte case di Cimolais c’era il Larin, spesso costruito come corpo aggiunto alle case stesse. A seguito dell’avvento prima delle stufe a legno e poi dei termosifoni, ed oggi di altri sistemi di riscaldamento i vecchi LARIN sono stati demoliti. Un buon esempio lo si trova in Via 4 novembre presso le case REDI e FUCI
Nella foto Larin CASA REDI – primi anni ’80 – rievocazione – archivio Ass. Intorn al Larin