Maltempo, dal Governo arrivano 6,5 milioni: “E’ un acconto”. I danni ammontano a 500 milioni

Fedriga commissario e fondi da Roma. Consiglio allineato sul post emergenza. Il presidente promette nuovi stanziamenti in legge di Bilancio. Unica frecciata di Bolzonello: pochi 6,5 milioni dallo Stato.   E’ di 6,5 milioni il primo stanziamento del Governo per l’emergenza maltempo in Fvg. La somma fa parte dei 53,5 milioni deliberati ieri sera dal Consiglio dei Ministri per far fronte alle prime necessità dei territori colpiti, in 11 Regioni.  Nel frattempo, a Trieste, si è riunita per la prima volta la task force voluta dalla Giunta per i primi interventi urgenti. È stato fissato per il 19 novembre il termine in cui sarà trasmessa da parte della Protezione civile regionale la stima preliminare dei danni causati dal maltempo. Sarà inviata al Dipartimento nazionale che la sottoporrà a valutazione per procedere, nel caso i requisiti fossero soddisfatti, alla domanda di accesso ai fondi di solidarietà europei. È la prima decisione operativa assunta dalla cabina di regia promossa dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, per mappare e stimare i danni, stabilire le competenze e le procedure per le attività necessarie alla gestione dell’emergenza e al ripristino dei danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. Alla riunione di questa task force regionale hanno preso parte oggi, con i vertici delle rispettive direzioni, gli assessori alle Risorse forestali Stefano Zannier, all’Ambiente FabioScoccimarro, alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Pizzimenti, alle Attività produttive Sergio Emidio Bini.

La priorità è quella della mappatura completa dei danni, per procedere alla richiesta di fondi e per stabilire la priorità degli interventi. “Una volta che avremo fissato una scala di emergenza e avremo quantificato il valore di ogni singolo intervento, dovremo distinguere le attività da svolgere in terreni e proprietà private da quelle di diretta competenza

pubblica: è una partita complessa, dal punto di vista organizzativo, della titolarità dei procedimenti e delle responsabilità”, spiega Riccardi, ricordando che la materia ambientale richiede massima cautela.

“Occorre mettere in campo una macchina che credo sia opportuno, per esperienza, venga coordinata dalla Protezione civile e poi gestita nelle singole competenze dalle direzioni centrali”, è l’opinione manifestata da Riccardi e che nel corso della riunione è stata unanimemente condivisa.

La Protezione civile regionale sta coinvolgendo nella definizione della stima soggetti come Enel, Terna, Telecom, o l’Arcidiocesi, coinvolti nelle loro strutture dai danni, e i Comuni, i quali vengono invitati a loro volta a raccogliere le istanze per la parte pubblica e privata sui loro territori. Attraverso le Camere di commercio verranno stimati, invece, i danni alle attività produttive.

La stima più delicata, è emerso nel corso della ricognizione, è quella sul patrimonio boschivo; alcune aree sono inaccessibili da terra e non facilmente rilevabili nemmeno nei sopralluoghi aerei a causa del perdurare del maltempo. Anche dal punto di vista della sicurezza pubblica quello forestale è il settore più pericoloso per possibili rotolamenti e ulteriori schianti di alberi che potrebbero verificarsi ancora su strade e proprietà.

A tal fine la Protezione civile recepirà le segnalazioni delle amministrazioni comunali per completare la messa in sicurezza della viabilità.

 

(fonte Il friuli)

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