Una situazione apocalittica. A definire il dramma della devastazione per il maltempo in Veneto è la stessa protezione civile. «Dobbiamo partire subito perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante», sostiene il Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli all’incontro con il presidente del Veneto Luca Zaia, al termine del sopralluogo sulle zone colpite dal maltempo. «La situazione – ha detto – è pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli». E per le zone più colpite, in particolare Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, il governo pensa allo stop di tasse e cartelle esattoriali.
La diga
Gli alberi abbattuti durante i temporali dei giorni scorsi in Veneto hanno riempito la diga del Comelico, in Val Visdende, nel Bellunese E mentre il Nord Italia, ancora battuto dalle piogge, e Roma fanno i conti con i danni provocati dal maltempo, l’emergenza meteo si sposta al Sud. In Sicilia scuole chiuse a Palermo, Trapani ed Agrigento, mentre dieci comuni del Nisseno sono senz’acqua potabile per effetto del maltempo. La Protezione Civile ha diffuso l’allerta rossa fino a stasera per tutta l’area nord-occidentale dell’Isola. Intanto sono salite a sei le vittime del maltempo di questi giorni ( due persone colpite da fulmini sono morte ieri) e resta lo stato di preallarme e di attenzione per la pioggia in Veneto fino al primo pomeriggio di oggi. Preoccupa anche la piena del Po.