Via crucis vivente, venerdì a Claut. Quindici stazioni per ricordare la Passione di Cristo con 70 figuranti tra adulti e bambini. Nata 26 anni fa per volontà dell’allora parroco don Cesare Stecca, la rappresentazione parte dalla chiesa e si snoda lungo le vie del paese dove sono rappresentati i momenti salienti delle stazioni. Case e cortili sono illuminati di rosso da luci e candele e le strade da torce e bracieri. Il tutto, accompagnato dal suono dei “batatocs”, costruiti dagli artigiani locali. Si tratta di strumenti musicali costituiti da una cassa di risonanza in legno, della lunghezza di circa due metri, e da un rullo che, ruotando, fa battere le sporgenze lignee incastonate nello stesso.
Il suono prodotto dai “batatocs” è paragonabile a quello di numerosi tamburi che suonano contemporaneamente, e vuole rappresentare simbolicamente tanto il frastuono prodotto dalle lance e dai tamburi che accompagnarono Gesù alla crocifissione, quanto il rumoreggiare che ha preceduto la sua morte. «La processione che si svolge a Claut – commenta don Eugenio, parroco di Claut – ha un taglio religioso: è messa in atto con le medesime modalità e ripercorre le stesse vie del passato, soltanto che è arricchita dai figuranti viventi nelle stazioni». Tra i protagonisti, anche Paolo De Giusti, che dal 1992 impersona il Cristo. «È una parte impegnativa – afferma De Giusti -, che negli anni ho imparato a interpretare, ma che mi risulta sempre difficile. Con l’aiuto di tutti, però, la manifestazione è sempre molto riuscita». Anche il vescovo Giuseppe Pellegrini ha partecipato al rito ed è rimasto entusiasta nel vedere quanto la popolazione di Claut sia attiva e disponibile per valorizzare l’evento religios