Entro il 30 aprile il pollaio in via Toti va demolito: l’ordinanza arriva dall’Uti delle Valli e Dolomiti friulane. E’ l’ennesimo capitolo della vicenda che vede protagonisti un capanno che dal 2010 non ospita più galline, ma soltanto attrezzi, e i proprietario, L.L. le sue iniziali. La prima denuncia di abusivismo su terreno demaniale è del 2004, quando il tribunale di Pordenone aveva condannato L.L. a una multa e cinque giorni di prigione. La seconda è di un decennio dopo. «Mi avevano detto che era tutto a posto, ma non è così – ha ricapitolato il proprietario -. Fare la sanatoria adesso mi costerebbe 5 mila euro. È una soluzione, però non ho soldi da spendere».Il clautano intende lanciare un appello addirittura al presidente della Repubblica: «In quella zona, ci sono altri manufatti abusivi come il mio pollaio – è l’sos che sarà spedito a palazzo Chigi -. Mi sento preso di mira. Se la situazione non si risolverà, dopo Pasqua abbatterò il pollaio.
Nel 2010 ho eliminato le galline. Non capisco a chi possa dare fastidio quel capanno: forse soltanto ai vicini. I vigili del fuoco mi hanno certificato la sicurezza e regolarità delle bombole Gpl interrate nella mia proprietà a 15 metri dal pollaio». Il proprietario sostiene di avere le carte in regola. Non lo stesso per l’Uti. «La sanatoria costa troppo – ribadisce L.L. -. Demolirò il manufatto e chiederò di poter installare un prefabbricato nuovo per gli attrezzi». Nel 2004, il pollaio era stato rimesso a posto. «Avevo chiesto verbalmente al Demanio di ristrutturare il piccolo edificio, che stava cadendo a pezzi – ricorda L.L. -. Mi dissero che potevo ristrutturarlo mantenendo le stesse misure e di stare in zona sicurezza, lontano almeno 10 metri dai confini dei vicini e dal torrente Chiadola. Quello che non sapevo, era di dover inoltrare domanda in carta semplice al Comune». A fine lavori, i controlli e la denuncia.«Processo, multa, cinque giorni di prigione – conclude -. Ma nel 2004 non mi fecero demolire il pollaio. Per sanarlo sono andato in municipio, ma nessuno mi ha mai intimato la demolizione». È arrivata dopo 14 anni.Chiara Benot