«Non è competenza del Comune gestire la sentieristica e il territorio del cosiddetto fuoripista, anche perché spesso si tratta di fondi privati o demaniali. In ogni caso, mi attiverò con Parco naturale delle Dolomiti friulane, forestale e Regione per capire se si possa segnalare in qualche modo la presenza delle doline più pericolose». Il sindaco di Claut, Franco Bosio, ha seguito da vicino le febbrili operazioni di soccorso a V.R., il ragazzo di 27 anni di Longarone caduto a testa in giù in una grotta durante un’escursione sugli sci. Bosio ha colto l’occasione per ringraziare i tecnici del Soccorso alpino e i volontari che, con una buona dose di sangue freddo, sono riusciti a evitare il peggio. Sul fronte sicurezza, il sindaco ha garantito un proprio impegno, pur ammettendo che «alcune zone sono estremamente impervie e selvagge.
Occorre sempre mettere in conto l’imprevedibile – ha aggiunto -. Temo che neppure un potenziamento della segnaletica potrebbe scongiurare casi limite come quello successo domenica. L’importante è che escursionisti e sportivi sappiano che esistono siti insidiosi per frane, pareti scoscese e, appunto, cavità nascoste dalla vegetazione. Più di una volta, i nostri volontari hanno rischiato la vita per salvare qualcuno che si era avventurato in quota senza adeguate attrezzature o addirittura in scarpe da ginnastica»