Il domani prende forma un po’ alla volta, tra asperità e discese, in un connubio di sentimenti legati dalla speranza. Venti anime, cinque battesimi. Non è un ossimoro, è quanto accaduto ieri a Casso, dove sono stati battezzati cinque bambini. Sono figli di coppie in cui almeno uno dei genitori è originario del paese. Nessuna di queste coppie vive più a Casso, tutte ci tornano, più o meno spesso, perché non ne vogliono sapere di interrompere il legame con i luoghi di origine. E così, ieri, Casso si è vestito a festa. Non solo i venti abitanti, infatti, hanno partecipato alla cerimonia e quindi alla festa che si è tenuta sotto il tendone allestito in piazza: un centinaio gli invitati, accomunati dalla felicità e dal desiderio di immaginare un futuro denso di cose belle. Come quella che ha preso forma ieri, quattro anni dopo un altro battesimo plurimo: allora erano stati tre i bambini a ricevere il sacramento. Giornate vissute in discesa, con gioia e leggerezza, in attesa che tornino a materializzarsi le difficoltà che il vivere in montagna comporta, senza, però, che venga meno la voglia di rimanerci. O di tornarci appena possibile.
A celebrare i battesimi don Augusto Antonel, che ogni quindici giorni sale a Casso per celebrare la messa: un momento di ritrovo, di condivisione, essenziale. Il sindaco di Erto e Casso, Antonio Carrara, ha fatto arrivare il suo saluto alle coppie. Genitori emozionati, felici, desiderosi di continuare a dare qualcosa alla propria comunità anche celebrando in paese le cerimonie religiose più importandosi, rispettando le tradizioni locali.
Come avvenuto ieri. Le coppie e i bambini, tre femmine e due maschi, infatti, per arrivare in chiesa sono partiti, tutti insieme, dal “cuore” del paese, come si faceva un tempo e si è continuato a fare col progredire degli anni. Alle famiglie gli anziani hanno spiegato che è importante mantenere quella tradizione, fare quel percorso. E i genitori l’hanno fatto. Antonio Manarin e Antonella Diana, con Vittorio, Paolo De Lorenzi e Marta Mazzarotto, con Pietro, Federico De Lorenzi e Angela Caroli, con Alessandra e Giulia, Vanessa De Lorenzi e Matteo Furlan, con Zara, hanno rispettato alla lettera le indicazioni ricevute.
Anche così continua a vivere una comunità di venti anime. «Ci teniamo tanto – ha detto Antonella Diana – a sostenere e portare avanti le tradizioni di questo paese, che ha voglia di tramandare tutte le sue ricchezze a livello umano». Uniti, genitori e bimbi hanno percorso il tragitto verso la chiesa, per poi condividere la festa, con lo sguardo rivolto al domani. C’era attesa: non è rimasta delusa. In un mondo che corre veloce, alle volte fermarsi è salutare. Ieri, il tempo, a Casso, si è fermato. La luce negli occhi dei genitori era l’emblema della felicità. L