Per Cimolais si preannuncia un 2022 di scontri istituzionali a causa dei disservizi nella rete di distribuzione del gas.
«Speravo che la lettera che qualche settimana fa alcuni colleghi della Valcellina e io abbiamo spedito all’Eni sortisse qualche effetto – ha detto il sindaco di Cimolais, Davide Protti –. Invece, l’anno nuovo si è aperto con altre lettere di contestazione a carico dei residenti. Praticamente, ci vediamo recapitare solleciti di pagamento giudiziale quando nessuno ha mai visto le bollette a cui si riferiscono. Sono anni che denunciamo la mancata emissione delle fatture. Eppure siamo già alla fase delle agenzie di recupero crediti che minacciano il ricorso a giudici e avvocati. Siamo stanchi di passare per cattivi pagatori».
A dicembre Protti e i sindaci di Claut, Barcis e Andreis hanno inviato all’Eni una lettera di protesta. Non c’è soltanto il problema dei conteggi dei consumi effettuati a distanza di anni, con conguagli da capogiro: l’ente di San Donato Milanese viene rimproverato di effettuare con grave ritardo pure gli allacciamenti delle utenze e di non rispondere alle richieste degli abitanti se non attraverso call center stranieri. Va ricordato come l’Eni si occupi della rete valcellinese su delega della Regione, proprietaria delle tubazioni.
«La nostra lettera è caduta nel vuoto con tutti gli appelli che contiene», ha concluso Protti, secondo il quale anche la Regione ha le sue colpe. Nel 2019, i sindaci firmatari vennero ricevuti a Trieste per esporre gli annosi e risaputi disagi, ma, secondo i diretti interessati, non hanno fatto seguito risultati concreti. Cosa succederà nel 2022, che, appena iniziato, già lascia intravvedere nuove battaglie sul tema? «È nostro diritto non sentirci cittadini di serie B e andremo anche dal prefetto e in tribunale se sarà necessario», ha rimarcato il sindaco Protti, che da tempo chiede maggiore attenzione per la popolazione montana, spesso anziana e malata. —FMV