Tre richieste, di sicurezze appunto, che Massimiliano Fedriga – appena uscito dalla quarantena in piazza Unità – e Riccardo Riccardi presenteranno al capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e, soprattutto, al generale Francesco Paolo Figliuolo che lunedì 26 aprile saranno in Friuli Venezia Giulia per la doppia tappa di Palmanova e Gemona.
Procediamo con ordine, dunque, e partiamo dalla prima delle richieste, forse la più importante: ottenere certezza delle quantità e della tipologia delle fiale in arrivo.
La Regione, infatti, in questi ultimi giorni ha rallentato la velocità di somministrazione dei vaccini perché attende conferme dalla struttura commissariale.
Da Roma, in via ufficiosa, hanno annunciato l’invio di circa 50 mila dosi di vaccino complessive per questa settimana, di cui 40 mila Pfizer, e di 80 mila per la prima di maggio con almeno la metà sempre da parte dell’azienda americana che si sta dimostrando, giorno dopo giorno, la più puntuale e stabile nelle consegne.
Il problema è che, stando alle disposizioni ministeriali, chi ha tra 60 e 79 anni va immunizzato prioritariamente con AstraZeneca, che invece, come noto, non sta rispettando il contratto siglato con l’Unione europea.
La Regione, pertanto, vuole capire quanti dosi di AstraZeneca sono previste effettivamente a maggio – al momento a calendario ce ne sono soltanto più o meno 30 mila a inizio mese che servono però anche per i primi richiami – e, nel caso, se dirottare, come sta facendo la Lombardia per le medesime motivazioni, almeno una parte di fiale Pfizer (e Moderna per quanto siano poche) sulla fascia 60-79 anni.fmv