Fernando Carrara è il nuovo presidente del Parco naturale delle Dolomiti Friulane. Resterà in carica almeno sino a primavera, quando a Erto e Casso, il Comune di cui è sindaco, si tornerà al voto. Carrara prende il posto di Gianandrea Grava, che ha terminato il mandato con la chiamata alle urne di settembre a Claut.
«Lavorerò in continuità con Gianandrea Grava e lo ringrazio per quanto ha svolto a favore dell’ente – ha detto il neopresidente –. La sua visione mi ha conquistato sin dal 2017. Ora dobbiamo fare in modo che il Parco entri nel cuore della nostra gente. Pur essendo stato istituito nel 1992, i cittadini non lo sentono infatti come qualcosa di proprio. Le Dolomiti devono diventare un argomento di cui andare fieri».
«Lo stesso capita con la fondazione Unesco che i residenti percepiscono come un corpo estraneo – ha continuato il sindaco di Erto e Casso –. Intendo rivoluzionare il funzionamento del direttivo, trasformandolo in una struttura snella e decisionista. Un consiglio di amministrazione che viene chiamato a deliberare su ogni aspetto, anche tecnico, non è utile. Meglio una giunta che decida in fretta dopo aver interpellato gli interessati. Porto l’esempio della vecchia strada della Valcellina, ancora parzialmente inagibile per dissesto. Qualcuno deve prendersi la responsabilità di riaprirla e far decollare il turismo».
Carrara ha le idee chiare anche sul fronte delle collaborazioni con i Comuni, le stazioni forestali, i privati come Acqua Dolomia e le riserve di caccia. «Tutte indispensabili e da valorizzare, come dimostra l’esperienza del post Vaia che ha richiesto l’impegno di ciascuno – ha concluso il neopresidente –. Pure la partnership con Promoturismo Fvg va potenziata, visto che c’è ancora chi crede che i Parchi siano due, uno per il Pordenonese e uno per la Carnia. Infine, i lavoratori: si è appena conclusa una mobilità e a breve ci sarà un nuovo concorso. Non si può fare programmazione puntando solo sugli interinali. Quindi reclameremo ulteriori assunzioni».
Fernando Carrara è da sempre attento ai singoli progetti di sviluppo di un’area che spesso stenta a farsi conoscere. Di qui l’idea di ricorrere alla tecnologia. «Serve urgentemente un’app che mi dica in tempo reale cosa posso fare in ogni angolo all’interno del perimetro protetto», è stato il messaggio del sindaco di Erto e Casso. —(FMV)