Tra pochi mesi, l’Unione delle Dolomiti friulane non esisterà più, ma nel frattempo un camion di traslochi ha spostato nella sede di Maniago alcuni arredi dell’ex Comunità montana di Barcis. Aggiungendo un ulteriore acquisto di sedie per più di 2 mila euro di spesa. Sale nuovamente la tensione, all’interno dell’Uti, dopo l’ennesima segnalazione che giunge dal sindaco di Erto e Casso, Fernando Carrara, che ha denunciato «lo spreco di denaro pubblico avvenuto qualche giorno fa, quando una ditta è salita a Barcis e ha rimosso mobilio della Cm». «I materiali sono stati portati al Nip di Maniago, dove l’Uti paga l’affitto – ha continuato Carrara, da sempre critico nei confronti del raggruppamento di Comuni costituito per legge nel 2016 –. Già questo è un nonsenso: l’immobile di Barcis è libero e disponibile, ma resta chiuso, mentre spendiamo soldi per la locazione a Maniago. Incomprensibile pure la tempistica: perché riempire di mobili gli uffici dell’Unione, se la Regione l’ha già di fatto sciolta? Con il 31 dicembre, l’Uti non esisterà più, ma si continua a deliberare come se tale scadenza non ci fosse». Carrara ha anche puntato il dito contro la recente decisione di acquistare nuove sedie. «Sono stati utilizzati fondi utili ad affrontare il futuro passaggio di consegne, non certo a potenziare il patrimonio di una realtà che a breve cesserà le proprie funzioni», è stata la conclusione del primo cittadino della Val Vajont. In questa sua contestazione, Carrara non è da solo, ma conta sul supporto dei colleghi della fascia alpina. Sono infatti vari i Comuni della Valcellina e delle vallate minori a lamentarsi di un eccessivo peso di Maniago rispetto agli altri municipi consorziati. Ora più che mai, vista la decisione della Regione di sopprimere le Unioni e far rinascire le vecchie Province, pur con forme e competenze diverse rispetto al passato. — (F MV)
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Ai matrimoni russi no se può ridhe
A proposet dela Russia , no la fenis mei da merevee , agn tale "piciole "circostanthe.Olga Saenko, responsabile de l'anagrafe dela region de Rostov , tale celebrathions matrimoniai a la proibì no nome da ridhe, fumé, beve, mangé , ma agn da entré con un gaban, con le scarpe sporscie ,o con un saino masa gros.Oltre a chiste esigenthe de " decoro " , alà proibì agn esclamathions , ciacole a ous alta, telefonadhe , schiantadhe o movese tala sala dela celebrathion.A chiste proibithions - che le dires begn a un funeral - la Saenko no la soporta né monadhe né menadhe in giro , al masimo la permet un soriso o una comothion se i vegn fath da cetuth , thentha piasei o alegrie .Al fato alé che la Saenko la veic i sposi e chi che i sta intorn posibili intrics par la tranquilité social. continua su Cè disto? | Cronache da Cimolais WebCam
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