Da una produzione annua di quasi 50 milioni di bottiglie del 2013 (quando si era già registrato un incremento del 13% rispetto all’anno precedente) si farà un balzo a oltre 80 milioni nel momento in cui la terza linea, nello stabilimento di Cimolais, sarà a pieno regime, nel 2015-2016. Acqua Dolomia continua a crescere, nonostante «il mercato della grande distribuzione in Italia stia attraversando un momento difficile», come ha messo in evidenza l’amministratore delegato Gilberto Zaina. L’azienda punta molto sull’export. «Stiamo avendo buoni risultati – ha aggiunto Zaina – in Cina, Emirati Arabi, Giappone, Germania e Russia, dove siamo presenti con distributori locali, e stiamo ora entrando anche in Indonesia». Per quanto riguarda invece il mercato nazionale, Acqua Dolomia viene distribuita in modo capillare nel Triveneto ed è ben presente in Emilia Romagna. Dal maggio dello scorso anno sono stati poi sottoscritti accordi per la distribuzione del prodotto in Toscana, Umbria e Lazio. Sorgente Valcimoliana, la società che ha avviato la propria attività nel 2008, è l’unica azienda italiana che imbottiglia l’acqua che sgorga, a 833 metri sul livello del mare, all’interno del Parco naturale delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità per l’Unesco. Dalla sua fonte fuoriescono oltre 2,5 miliardi di litri d’acqua ogni anno. Nel 2013 il fatturato è stato pari a circa 6 milioni di euro, con una produzione media giornaliera di 200 mila bottiglie.
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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