VARMA

27.10.2018

A seguito delle abbondanti precipitazioni di questa notte e di ieri il torrente Cellina è esondato in più punti per cui la strada è stata chiusa già della mattinata di oggi; In piena il torrente Cimoliana; chiusa la strada per la Valcimoliana;  domani (lunedì) resteranno chiuse le scuole di Claut

19.10.2016

Il progetto di sghiaiamento del Cellina deliberato dalla giunta regionale è stato annunciato il primo agosto a Barcis. In quell’occasione la presidente Debora Serracchiani ha incontrato il sindaco di Barcis, Claudio Traina: la Regione ha promesso alla popolazione che i lavori per l’innalzamento della 251 sul Varma non sarebbero stati vanificati dal nuovo accumulo di inerti. Sono stati quindi stanziati 300 mila euro, 100 mila per l’aggiornamento normativo degli elaborati tecnici e gli altri 200 mila per l’asportazione urgente di 60 mila metri cubi di inerti dal greto del Pentina. Una decisione che fa andare su tutte le furie l’ex vicegovernatore Gianfranco Moretton, “padre” del progetto del 2002 ora rispolverato dalla Protezione civile.  «Ma la Serracchiani non aveva garantito che per vari anni non ci sarebbero stati problemi di congestionamento di ghiaia? – ha chiesto l’ex assessore regionale –. Era soltanto un anno fa e durante l’inaugurazione del nuovo ponte sul Varma le parole erano state chiare. Ora scatta un primo intervento da 200 mila euro, motivato da eccezionali esigenze di sicurezza idraulica dell’affluente del Cellina. Non viene neppure spiegato cosa si farà della ghiaia depositata sul greto di Montereale una volta ultimati gli interventi di adeguamento viario». Moretton vorrebbe che gli oneri dei cantieri fossero attribuiti a «quegli amministratori di Barcis che 15 anni fa bloccarono senza ragione il piano di intervento. Nel 2002 i contribuenti non avrebbero scucito un euro perché pagavano tutto i cavatori».(fonte Messaggero Veneto)

18.10.2016

La Protezione civile regionale lavorerà in sinergia con le direzioni centrali Infrastrutture e Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia per l’intervento che dovrà dare soluzione strutturale al problema del sovralluvionamento dei corsi d’acqua in comune di Barcis, compiendo nel frattempo gli interventi necessari per creare la viabilità alternativa che consenta il transito dei mezzi pesanti impegnati nello sghiaiamento del Cellina e dei suoi affluenti. “Si tratta di un processo che è iniziato da un po’ di tempo e le cui linee di indirizzo, che prevedono un forte coordinamento tra le direzioni, sono state approvate oggi dalla Giunta regionale e sono già state presentate e discusse con la popolazione di Barcis in un incontro dell’agosto scorso in cui erano presenti la presidente della Regione Debora Serracchiani e gli assessori all’Ambiente Sara Vito e alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro”, spiega l’assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin.

Il video sul sito della REGIONEFVG

1.8.2016

AMBIENTE: SERRACCHIANI, LE OPERE DI SGHIAIAMENTO DEL CELLINA SARANNO AVVIATE NEL 2017

lavori per risolvere i problemi presenti in questa zona da oltre 30 anni, legati allo sghiaiamento dei fiumi, potranno essere appaltati entro la primavera del 2017″ ha detto la presidente a Barcis.

Barcis (PN), 1 agosto – “Entro la primavera del 2017 potranno essere appaltati i lavori per risolvere i problemi presenti in questa zona da oltre 30 anni e legati allo sghiaiamento dei fiumi”. Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani al termine del sopralluogo compiuto oggi a Barcis per analizzare i prossimi interventi da compiere al fine di creare la viabilità alternativa che consenta il transito dei mezzi pesanti impegnati nello sghiaiamento del Cellina e dei suoi affluenti.

All’incontro erano presenti anche gli assessori regionali alla Protezione Civile Paolo Panontin, alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro e all’Ambiente Sara Vito.

Prima di compiere il sopralluogo tecnico, in Municipio a Barcis sono stati illustrati i dettagli delle varie operazioni. Alla presenza del sindaco Claudio Traina nonché dei colleghi di Erto e di Claut, Antonio Carrara e Franco Bosio, la presidente Serracchiani ha voluto sottolineare come la presenza di vari rappresentanti del governo regionale stia a dimostrare la complessità dell’intervento da compiere “ma anche la volontà di lavorare in modo coordinato per accelerare l’iter  che porti alla realizzazione delle opere”.

“I lavori fatti tempo addietro in modo tempestivo per rialzare il ponte sul Varma – ha detto Serracchiani – hanno avuto effetti positivi: da un lato hanno permesso di non interrompere la viabilità e dall’altro di garantire, per il futuro, l’accessibilità della strada anche in presenza di forti piogge. Ora, con queste nuove opere, si compie un ulteriore passo in avanti per risolvere un problema che si trascina da oltre trent’anni e che riguarda lo sghiaiamento dei fiumi in questa zona del Pordenonese”.

Panontin, insieme ai tecnici della Protezione civile e ai colleghi assessori Santoro e Vito, ha quindi definito quale potrebbe essere il cronoprogramma degli interventi. “Entro il mese di ottobre – ha detto Panontin – verrà adeguato il progetto della viabilità alternativa per il passaggio dei camion”.

“A quel punto – ha aggiunto l’assessore alla Protezione civile – si darà il via alla Conferenza dei Servizi che consente di affrontare tutti gli iter  autorizzativi, alla quale farà seguito la gara d’appalto per la realizzazione delle opere. L’assegnazione potrebbe avvenire verosimilmente entro la primavera del 2017, mentre il completamento dipenderà dalle tempistiche indicate da chi realizzerà i lavori”. Il costo complessivo delle opere ammonta a 4 milioni di euro.

Gli interventi per sistemare la viabilità che consenta poi lo sghiaiamento, si basano su un progetto predisposto nel 2002 dall’ingegner Zollet, aggiornato già nel 2004 e che dovrà essere in parte rivisitato a seguito dei cambiamenti normativi. In sostanza si prevede la creazione di una pista carri all’interno dell’alveo dei fiumi che permetta di superare l’abitato di Barcis, l’adeguamento della strada esistente nella destra orografica del lago fino a giungere nei pressi della diga.

Per bypassare la galleria, al cui interno i mezzi pesanti non possono transitare, verrà creato un nuovo ponte che supera lo specchio d’acqua, fino ad arrivare a ponte Antoi per poi immettersi nella strada 251.

L’intervento prevede inoltre, vicino all’ultima galleria prima di arrivare a Montereale, la sistemazione di una vecchia pista di cantiere della diga di Ravedis che arriva fino al Cimitero di Montereale. Quindi verrà realizzata una pista carri che scende in alveo del Cellina dove verranno depositate le ghiaie. intervista su  WWW.REGIONEFVG

Sara Vito (Assessore regionale Ambiente ed Energia), Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia), Claudio Traina (Sindaco Barcis), gli assessori regionali Paolo Panontin (Autonomie locali e Coordinamento Riforme, Comparto unico, Sistemi informativi, Caccia e Risorse ittiche, delegato Protezione civile) e Mariagrazia Santoro (Infrastrutture e Territorio) in Municipio - Barcis 01/08/2016

Sara Vito (Assessore regionale Ambiente ed Energia), Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia), Claudio Traina (Sindaco Barcis), gli assessori regionali Paolo Panontin (Autonomie locali e Coordinamento Riforme, Comparto unico, Sistemi informativi, Caccia e Risorse ittiche, delegato Protezione civile) e Mariagrazia Santoro (Infrastrutture e Territorio) in Municipio – Barcis 01/08/2016

 

 

Mariagrazia Santoro (Assessore regionale Infrastrutture e Mobilità) e Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) all'inaugurazione dei lavori di sopraelevazione di un tratto di 750 metri della strada regionale 251 della Val di Zoldo e Valcellina - Barcis 27/07/2015

Mariagrazia Santoro (Assessore regionale Infrastrutture e Mobilità) e Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) all’inaugurazione dei lavori di sopraelevazione di un tratto di 750 metri della strada regionale 251 della Val di Zoldo e Valcellina – Barcis 27/07/2015

27.07.2015

APERTO IL NUOVO TRATTO STRADALE SUL VARMA

INFRASTRUTTURE: SERRACCHIANI, TEMPI RECORD PER LA VIABILITÀ DELLA VALCELLINA

Con un ponte di 40 metri in acciaio sul torrente Varma, è stata inaugurata la sopraelevazione di un tratto di 750 metri della strada regionale 251 in comune di Barcis. Presto una soluzione definitiva.

Barcis, 27 lug – “Siamo riusciti a onorare la promessa fatta davanti a un’assemblea pubblica dei cittadini della Valcellina realizzando un’opera nei tempi previsti. Di questo siamo particolarmente orgogliosi, è la dimostrazione che in Italia si possono fare le opere pubbliche con tempi certi”.

Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani inaugurando oggi, in comune di Barcis, la sopraelevazione di un tratto di 750 metri della strada regionale 251 della Val di Zoldo e Valcellina mediante la realizzazione di un ponte di 40 metri in acciaio sul torrente Varma.

La viabilità regionale tornerà da oggi a occupare l’asse viario originale e a breve verrà rimossa la corsia provvisoria, realizzata con finalità di by-pass per il cantiere. Le opere consentiranno la messa in sicurezza della viabilità compromessa dalle continue esondazioni del Varma. Il costo complessivo dei lavori, iniziati a maggio 2015, è stato di 1,6 milioni di euro.

Serracchiani ha ringraziato “per la determinazione” la direzione regionale Infrastrutture, FVG Strade S.p.A. per essere stata “il reale braccio operativo”, la Protezione civile regionale per il coordinamento e, non da ultimo, i sindaci della Valcellina e le imprese realizzatrici [un’Associazione Temporanea d’Imprese (ATI) formata dalle friulane Valbut Inerti S.r.l. e Mablu2 per le opere edili, e la piemontese Falcone Costruzioni Metalliche per il ponte], ma ha ricordato come quella inaugurata oggi sia una soluzione temporanea.

“È un ponte provvisorio e da qui ai prossimi sette anni dobbiamo trovare la soluzione definitiva. Abbiamo già reperito le risorse e ci siamo anche già messi al lavoro per aggiornare un progetto già esistente ma inevitabilmente datato. Ora – è stato l’auspicio di Serracchiani – non possiamo perdere tempo in infinite discussioni”.

Oltre alla buona notizia che riguarda la copertura finanziaria dell’intervento in destra lago, Serracchiani ha anche garantito che verrà sistemata la briglia in località Prescudin (finanziamento di 400.000,00 euro).

A nome di tutti gli amministratori della vallata è intervenuto Danilo Della Valentina, vicesindaco di Cimolais, che ha speso parole di elogio per la Regione. “Non solo è rarissimo vedere un’opera pubblica realizzata in così poco tempo, ma a nome di tutti i sindaci posso garantire che tutta la viabilità della Valcellina viene tenuta con estrema cura”, ha commentato.

Al termine del taglio del nastro, gli assessori regionali ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro e alla Protezione Civile Paolo Panontin hanno presieduto un incontro nel Municipio di Barcis per illustrare l’ipotesi progettuale per la viabilità sulla destra lago, rimasta inattuata dal 2002 e ora in fase di riaggiornamento per essere adeguata alle condizioni attuali di realizzazione.

“L’intervento inaugurato oggi è provvisorio – hanno ribadito Santoro e Panontin – in attesa di risolvere il costante sovralluvionamento del Cellina che richiede una viabilità alternativa permanente per consentire il transito dei mezzi pesanti occupati nello sghiaiamento”.

La necessità è di escavare circa 300.000 metri cubi all’anno di ghiaia e la Regione sta lavorando a tal fine a un accordo di compartecipazione ai lavori con il gestore del lago, Edipower. L’intervento per attrezzare la destra lago in modo da consentire ai camion di bypassare l’abitato di Barcis e, alla fine del percorso, anche quello di Montereale Valcellina, richiede circa 4 milioni di fondi, che sono stati già accantonati dalla Protezione civile regionale.

La strada parte dalla confluenza del torrente Pentina con la Valcellina, crea le condizioni perché i mezzi pesanti abbiano la possibilità di circonvallare l’abitato di Barcis e poi risolve un primo problema: all’altezza del collegamento con la viabilità principale della Valcellina, infatti, c’è un ponte a senso unico sopra la diga e una galleria dove i camion non possono transitare.

La soluzione progettuale sarà quella di costruire un nuovo ponte che bypassi galleria e il ponte preesistente, rendendo possibile il transito dei mezzi pesanti che così entreranno nella strada regionale e scenderanno a valle verso Montereale Valcellina. Lì il percorso dei mezzi proseguirà in direzione di Maniago, al fine di evitare il transito nel centro abitato di Montereale, concludendosi sotto l’abitato di Montereale con il deposito della ghiaia nel terreno demaniale di proprietà della Regione.

All’incontro erano presenti i sindaci di Barcis Claudio Traina, di Cimolais Fabio Borsatti, di Andreis Romero Alzetta, di Erto e Casso Luciano Giuseppe Pezzin e di Montereale Valcellina Igor Alzetta.

 

http://www.presidente.regione.fvg.it/contenuti/Fotografie/thumb500_61361_2serracchianiSantoroPanontinPonteVarmaBarcis27lug15.jpg

30.04.2015

Il timore degli abitanti di Pentina

Quando tra pochi giorni verrà inaugurato il nuovo troncone della regionale 251 e le esondazioni del torrente Varma saranno un ricordo, la Valcellina festeggerà l’addio a un incubo durato decenni. Ma a Barcis qualcuno inizierà a preoccuparsi.

Nel settembre dello scorso anno era scattata la protesta degli abitanti della frazione di Pentina, posta all’imbocco dell’omonima valle. La confluenza del Pentina si trova sulla sinistra orografica del Cellina, a pochi metri dal Varma ma sulla sponda opposta. È qui che si è proposto un proposto un problema, evidenziato dai residenti e da chi in zona ha attività e pascoli: il rischio è di esondazioni, ma concentrate stavolta sulla riva sinistra. «Se a destra il muraglione della 251 sarà più alto e compatto, la ghiaia cercherà di riversarsi sull’altro lato, provocando danni e disagi» aveva evidenziato sollevando mesi fa la famiglia Tinor. A questa denuncia nessuno ha dato sinora una risposta, né per controbattere sul piano tecnico, tanto meno per tranquillizzare chi ha sollevato il caso.

L’imminente chiusura del cantiere sul Varma sta risvegliando le preoccupazioni. «Il timore è che la Val Pentina, situata sulla riva sinistra del Cellina e del lago di Barcis, vada sott’acqua già alla prima ondata di piena – ha spiegato la famiglia di Marco Tinor, che in Pentina vive e ha un’attività agricola e un esercizio pubblico – Il greto del Cellina è già più alto del livello su cui scorre il corso d’acqua che dà il nome alla nostra borgata. Significa che, incrementando ulteriormente la quota del torrente principale, l’affluente non avrà modo di scaricare a dovere la propria portata. Il deflusso è già ostacolato dalla ghiaia, che tocca quasi la sede stradale. In caso di avverse condizioni climatiche, la carreggiata andrà sotto e i disagi li subiremo noi della frazione».

La situazione sembra peggiorare se si guarda al quadro complessivo di inghiaiamento della valle. Non c’è solamente il letto del Cellina a risultare ostruito da almeno dieci milioni di metri cubi di pietrame in eccesso. La briglia del Prescudin presenta problematiche. Lungo gli alvei del Varma e del Pentina negli anni Cinquanta vennero realizzati degli sbarranenti per trattenere a monte i sassi. Ma nessuno ha mai tolto il materiale, il quale ha ormai superato in altezza i muraglioni di contenimento.

C’è un altro quesito, posto anche di recente da comitati, consiglieri regionali e residenti: perché la manutenzione del territorio, lavori sul Varma compresi, non viene pagata dalle società elettriche, che hanno un preciso obbligo – fonte Messaggero Veneto

30.04.2015

collaudato il nuovo ponte sul varma

BARCIS. Ancora qualche settimana di attesa e la nuova 251 sarà aperta al traffico. La conferma è giunta ieri mattina succesivamente al positivo test di collaudo, da parte dei tecnici dell’agenzia regionale Fvg strade, del nuovo ponte sul torrente Varma.

Il nuovo ponte. Il nuovo manufatto che supera il corso d’acqua, balzato più volte agli onori delle cronache negli ultimi anni, ha superato le prove statiche e di sostegno del peso. Il ponte, lungo una quarantina di metri, eviterà le consuete esondazioni del corso d’acqua, con conseguente blocco della viabilità di collegamento in Valcellina. Ora le maestranze si concentreranno sui lavori che mancano all’appello prima di poter riattivare il transito sulla 251 (al momento la viabilità da e per Claut è deviata su un pistone provvisorio, individuato nell’adiacente letto del Cellina). In particolar modo andrà messa a punto la rampa di accesso all’imbocco del ponte ieri testato dagli ingegneri. Dopodichè saranno completate delle opere secondarie, compresa la demolizione del collegamento di bypass, ovvero dell’attuale “pistone” provvisorio sul greto del Cellina, realizzato per garantire il transito sulla regionale 251 durante i lavori.

L’assessore Santoro. L’assessore regionale alla mobilità, Mariagrazia Santoro, ha salutato con favore il positivo superamento del test di carico del manufatto inValcellina, e ha previsto «un sostanziale rispetto dei tempi di consegna dell’opera». «Siamo vicini all’apertura della nuova viabilità: sarà sicuramente praticabile entro fine maggio, in ogni caso prima dell’avvio della stagione turistica estiva – ha assicurato l’esponente dell’esecutivo Serracchiani – La soluzione progettuale intrapresa, seppure provvisoria, ha dato testimonianza di efficacia e di rapidità. Non esistevano altre vie tecniche in grado di fornire in tempi brevi una risposta concreta alla popolazione della valle».

I lavori in corso. I lavori sono stati consegnati a metà novembre a un’associazione temporanea di imprese costituita da due ditte friulane. Il progetto prevede la realizzazione del ponte collaudato ieri mattina e la sopraelevazione di parte della 251. L’ex statale sarà innalzata in un tratto di circa 535 metri a monte del torrente Varma e di altri 240 metri a valle. Il costo dell’opera è di poco superiore al milione e 600 mila euro. Il cantiere vero e proprio era stato avviato a gennaio, dopo una falsa partenza a dicembre, per colpa del maltempo e per alcuni problemi burocratici.

Recentemente l’assessore Santoro era salita in valle per constatare di persona lo stato di avanzamento del progetto, segno anche della vicinanza della Regione alle popolazioni della Valcellina, rassegnate da anni a convivere con le “bizze” del Varma e le interruzioni al transito sulla regionale. Durante alcuni incontri con gli amministratori e la gente di Claut, Cimolais ed Erto e Casso, la stessa presidente Serracchiani aveva fornito garanzie sulla fattibilità delle opere in corso. Opere che, comunque, hanno carattere di “provvisorietà”: sono state approntate per dare il tempo di concretizzare una soluzione definitiva al problema ghiaie. C’è tempo sette anni. – fonte Messaggero Veneto

2.4.2015

Proseguono i lavori sul Varma. Fra ieri ed oggi è stata posata parte del ponte. I lavori dovrebbero essere ultimati per fine maggio; nel frattempo gli abitanti dell’alta Valcellina sperano che il tempo si mantenga al buono al fine di evitare eventuali interruzioni alla viabilità in seguito allo straripamento del Cellina.

 

ponte picc

18.12.2014
«Chi ha ottenuto l’appalto per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della strada regionale 251 nel comune di Barcis deve rispettare i tempi». Lo ha affermato l’assessore regionale alla Mobilità, Mariagrazia Santoro, dando notizia dell’inizio del cantieramento da parte dell’impresa aggiudicataria dei lavori di innalzamento dell’attuale sede stradale al fine di evitare i ricorrenti allagamenti alla confluenza dei torrenti Varma e Cellina. «La giunta si è impegnata a risolvere il prima possibile l’emergenza che sempre più spesso taglia in due la Valcellina – ha dichiarato Santoro –, e dunque non possiamo che seguire con estrema attenzione ogni passo di questo intervento. Preoccupati per il ritardo che si andava accumulando rispetto al calendario – ha precisato –, proprio martedì Fvg Strade ha inviato una “diffida ad adempiere” alla società aggiudicatrice, in quanto lunedì non erano ancora stati aperti i cantieri. Pur trattandosi solo di qualche giorno, abbiamo preferito intervenire per evitare ritardi – ha concluso l’assessore –, e oggi (ieri per chi legge, ndr) registriamo che l’azienda si è presentata e ha iniziato a lavorare».2

01.12.2014
Questa mattina alle 8.00 si transitava tranquillamente sulla sede stradale della 251 in loc. Varma alle 9.45 la strada era chiusa con 40 cm. d’acqua!! le pioggie, anche se abbondanti, sono state di breve durata; nonostante ciò il transito alle auto è stato bloccato; gli operai, i malati, gli studenti ma anche solo chi si è recato al mercato si è trovato bloccato in bassa valle e ha dovuto fare il giro per il Veneto per rientrare, a parte chi è passato a piedi… Storie ormai di ordinarie difficoltà che la gente dell’Alta Valcellina deve sopportare da molti mesi. In più, i lavori iniziati il 18 novembre sono stati azzerati dalla piena che ha livellato il materiale accumulato in questi ultimi giorni, come ben evidenziato dalla web della protezione civile alle 7.00 il cumulo della ghiaia era ben visibile nel torrente alle 14.00 non c’è più niente! tutto da rifare ….(anche il conteggio dei giorni per l’ultimazione dei lavori?)

Varma01.01.2014 ore 9.00

Varma_01122014 ore 14.00

25.11.2014
Il video dell’incontro della Giunta regionale a claut il 21.11.2014

22.11.2014
SOPRAELEVATA LA STRADA SULLA CONFLENZA VARMA CELLINA

I lavori sono stati consegnati martedì: dal 18 novembre sono scattati i 130 giorni entro cui dovranno essere completate le opera alla confluenza tra Cellina e Varma per assicurare la transitabilità verso la pianura, lungo la regionale 251, delle comunità dell’alta Val Cellina. Lo hanno ribadito ieri a Claut, all’incontro promosso dalle amministrazioni comunali di Barcis, Cimolais, Claut ed Erto e Casso la presidente della Regione, Debora Serracchiani, il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Mariagrazia Santoro e l’assessore alla Protezione civile e alle Autonomie locali Paolo Panontin. Se non insorgeranno criticità meteo (piogge intense o nevicate copiose) i tempi saranno rispettati. Verrà realizzata una strada rialzata (massimo di tre metri alla confluenza tra Varma e Cellina rispetto all’attuale sede stradale) con una spesa complessiva di 1,33 milioni di euro, di cui 500 mila corrispondenti al ponte rimovibile che potrà essere riutilizzato da Fvg Strade in altre situazioni. In questi 130 giorni sarà realizzata una pista provvisoria nell’alveo del Cellina, tenuta in sicurezza da da spalle in cemento armato, che saranno successivamente smantellate. »

«Non rappresenta certo la soluzione definitiva», hanno sottolineato Serracchiani e i tre assessori. «Occorreva comunque partire per assicurare la transitabilità dall’alta Val Cellina – ha evidenziato la governatrice regionale – Abbiamo preso in mano i progetti e questa soluzione è stata validata dai sindaci e da Fvg Strade». L’intervento d’emergenza potrà essere compatibile per un periodo variabile dai 5 ai 7 anni, è stato indicato. Questo spazio temporale verrà utilizzato per valutare, d’intesa con i primi cittadini della Valcellina, la soluzione definitiva, considerando anche la manutenzione e gli sghiaiamenti necessari, soprattutto dove portare i materiali ghiaiosi.

Anche su sollecitazione del sindaco di Claut, Gionata Sturam, e di numerosi residenti, la presidente Serracchiani ha assicurato che, d’intesa con la Regione Veneto, sarà valutata la possibilità di sottoscrivere un protocollo sanitario per assicurare cure e terapie ai cittadini che non avessero la possibilità di recarsi verso le strutture mediche del Pordenonese. A cura della Protezione civile sarà anche studiato un sistema di allerta e di informazione sulla viabilità a disposizione di tutti gli abitanti. FONTE: Messaggero Veneto

20.11.2014 – INCONTRO PUBBLICO GIUNTA SERRACHIANI A CLAUT
Incontro pubblico domani venerdì 21 novembre 2014 da parte della Giunta Serracchiani. A Claut presso la sala polifunzionale alle ore 18.00 sarà presente oltre che la Presidente Serracchiani, il vice Presidente Bolzonello, gli Assessori Panontin e Santoro che illustranno le soluzioni programmate per la risoluzione del problema. La cittadinanza è invitata dai Sindaci dei Comuni di Barcis, Cimolais, Claut e Erto e Casso.

18.11.2014
CONSEGNATI I LAVORI
Sono stati consegnati da Fvg Strade a due imprese friulane che hanno costituito un’Ati, i lavori per la sopraelevazione della strada regionale 251, all’altezza del torrente Varma, in comune di Barcis. Si tratta del corso d’acqua le cui esondazioni continue – 14 dall’inzio dell’anno, l’ultima la notte scorsa – provocano la chiusura dell’unica via di collegamento dal Friuli con i comuni dell’Alta Valcellina.

«Ringrazio FvgStrade a cui è stata affidata la delegazione amministrativa per la progettazione e attuazione dell’intervento – ha affermato l’assessore regionale ai lavori pubblici, Mariagrazia Santoro – e confido nella possibilità di giungere nei tempi previsti alla soluzione del problema che, ricordo, è stata condivisa con le amministrazioni locali e con i tecnici al fine di dare una risposta immediata ad una situazione particolarmente complessa e ferma da anni. Resta l’impegno della Regione a superare anche questa soluzione provvisoria per ridare in seguito un nuovo assetto alla viabilità dell’area».

Valcellina isolata per ore, proteste
Varma, disagi fino alle 18. Comitato manifesta, venerdì torna Serracchiani
Il progetto approvato prevede la sopraelevazione di parte della strada regionale 251 per un tratto di circa 535 metri a monte del nuovo ponte sul torrente Varma e di 240 metri verso valle e la realizzazione di un nuovo ponte di 40 metri in acciaio. Il costo preventivato dell’opera è di 1.625.000 euro. I tempi di realizzazione sono stimati in 130 giorni, fatte salve le condizioni meteo.

La sopraelevazione della strada garantirà la percorribilità del tratto interessato da frequenti esondazioni, per un periodo provvisorio di 5-7 anni, durante il quale sarà necessario intervenire sulle cause primarie delle esondazioni e del conseguente blocco della viabilità. Secondo i tecnici di FvgStrade sarà necessario, oltre allo sghiaiamento del torrente, la regolazione idraulica di una briglia sifonata a nord del bacino idrico e la regolazione del livello del bacino in accordo con il gestore della diga. fonte Messaggero Veneto

17.11.2014
NUOVA PIENA DEL VARMA .LE PROTESTE

Non avrebbero potuto scegliere un giorno più significativo: ieri mattina i manifestanti di Claut, Cimolais e Erto e Casso, che protestavano contro le esondazioni del Varma, si sono infatti ritrovati a combattere contro l’ennesima tracimazione del torrente.

Sabato notte il corso d’acqua è fuoriuscito sulla 251 e ha bloccato il transito da e per l’Alta Valcellina fino alle 18 di ieri. Il gruppo di protesta si è quindi vista sbarrata la discesa in direzione di Barcis da una pattuglia di carabinieri. Ad Arcola i dimostranti hanno di fatto ignorato l’alt dell’Arma e sono scesi sino al Varma. Qui sono state scattate le foto di rito. Non potendo transitare alcun veicolo, la giornata si è conclusa senza tutti i volantinaggi e le delucidazioni destinate ai turisti previsti. A causa del Varma, ingrossatosi a dismisura con le precipitazioni a dir poco intense della notte, la protesta verrà riproposta in futuro. «Siamo soddisfatti perché abbiamo dimostrato che la gente di montagna sa farsi valere e ci mette la faccia – ha spiegato al proposito Paola Parutto, presidente temporanea del comitato “Libera Valcellina”, che ha guadato il Varma con gli stivali –. Noi non ci fermiamo qui e proseguiremo la nostra battaglia. Esposti alla magistratura, posti di blocco, mail ai media e sui social network: le forme di sensibilizzazione sono numerose». Tanto che in queste ore lungo l’ex statale 251 sono comparsi anche cartelloni con degli enormi punti interrogativi sopra la scritta “Varma. Cosa succederà?”.

Venerdì sera in zona tornerà la governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, con il suo assessore alla protezione civile Paolo Panontin, passato anche ieri al presidio. Serracchiani, che ha già effettuato un sopralluogo al Varma la scorsa settimana, vuole parlare con la gente e offrire garanzie. «Il cantiere era già stato attivato ma la piena del Cellina lo ha spazzato via», ha detto qualche giorno fa la presidente regionale, assicurando comunque tempi brevi nell’innalzamento della 251 e nella successiva posa del ponte in acciaio sul torrente congestionato di pietrame. «Noi vogliamo certezze sui tempi ma anche sulle soluzioni a lungo termine, come lo sghiaiamento dell’area – ha concluso ieri la Parutto insieme ai manifestanti dell’Alta valle –. Bisogna avvisare in modo più solerte i pendolari dell’avvenuta esondazione del corso d’acqua». fonte : Messaggero Veneto

16.11.2014
UN SUCCESSO LA MANIFESTAZIONE SUL VARMA
Un successo la manifestazione di oggi domenica 16 novembre; oltre 200 le persone che hanno partecipato già da questa mattina alle 7.00. Nonostante la non percorribilità della strada i manifestanti hanno forzato il blocco stradale e a piedi si sono portati a Ponte Antoi dove la manifestazione è proseguita fino alle 18.00. Alle 12.00 è giunto sul posto anche l’Assessore Panontin che ha fatto un sopralluogo sul Varma. Venerdì prossimo alle 20.30 presso la Sala polifunzionale di Claut incontro publbico con la Presidente Serracchiani e l’Assessore Panontin

LE RICHIESTE DEL COMITATO LIBERA VALCELLINA

VARMA 2 PICC

Varma 3 PICC
15.11.2014

Insegnanti e pendolari a Claut nonostante la Piena sul Varma
LAUT. «Insegnanti pendolari dalla Bassa da record, nelle scuole di Claut: anche con il Varma in piena sono in aula». Medaglia all’etica della classe docente che ha la cattedra in vetta: la assegna il dirigente dell’istituto comprensivo Franco Melita. «Complimenti ai professori delle secondarie di primo grado – afferma –. Nei giorni di piena sono pronti al sacrificio di chilometri aggiunti e costi da sostenere in carburante e autostrada, pur di raggiungere la scuola». Interrotta la strada della Valcellina, i professori seguono la via alternativa. «Autostrada Pordenone-Conegliano-Vittorio Veneto – evidenzia Melita –, poi si inerpicano per Vajont e attraversano il passo, fino a raggiungere Claut. Le assenze che registriamo nei giorni di piena del Varma sono rare: i docenti fanno onore al lavoro». Altro che statali assenteisti: i professori che insegnano in montagna nell’annata 2014-2015 danno l’esempio. Quello che possono sperare? È un rimborso spese: la Regione, con la Comunità montana, staccava l’assegno, prima della crisi. (c.b.) fonte Messagegro Veneto

15.11.2014

COMUNICATO STAMPA
L’inerzia della istituzioni scatena la protesta. I valcellinesi si organizzano in Comitato e diventano protagonisti della propria rappresentanza civica
I disagi recati dalla confluenza tra i torrenti Varma e Cellina al km. 70 + 875 della SR della Valcellina hanno stimolato i valligiani ad organizzarsi per sostenere con determinazione le richieste di una valle troppo spesso dimenticata, ma con risorse indiscutibili che potrebbero rappresentare elementi rilevanti per assicurare ai residenti fonti di reddito e prospettive di sviluppo. Se da un lato il Varma ha chiuso verso la valle, da un altro ha aperto la stura al confronto e dato voce ai cittadini che con entusiastico spirito unitario si fanno carico direttamente di sostenere azioni di sprone nei confronti delle istituzioni pubbliche e della Regione in particolare. E’ nato così, il primo nucleo di un costituendo Comitato civico, provvisoriamente, chiamato “Libera Valcellina”, che si propone di rappresentare le molteplici problematiche che interessano la valle, in forma unitaria e apolitica. Il coordinamento e quindi la presidenza del Comitato è stato assegnata, in attesa di formalizzare gli aspetti giuridici conseguenti, a Paola Parutto di Claut. Il Comitato, nei prossimi giorni, si presenterà alle amministrazioni locali e svilupperà una serie di incontri nei singoli Comuni della Valcellina al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla propria azione e così coinvolgere i residenti. La settimana prossima in conferenza stampa a Pordenone il Comitato presenterà la propria attività prevista nel breve periodo e gli obiettivi programmatici, ma intanto la “questione calda” è rappresentata dal Varma, una vera tragedia, in questo momento per i valcellinesi. Per questo i volontari del Comitato presiederanno la strada della Valcellina, in località Antoi, domenica 16 NOVEMBRE , per tutta la giornata, impegnati nella distribuzione di fogli informativi e a sottolineare le oggettive difficoltà logistiche alle quali sono costretti ad operare in montagna. L’obiettivo più immediato, resta l’attenzione sul Varma e sulle evoluzioni che comporterà in termini di fruibilità della viabilità e il monitoraggio sulle procedure poste in atto per evitare ulteriori periodi di insostenibile isolamento.
Per il Comitato LIBERA VALCELLINA
Paola Parutto
VARMA 2 PICC

Varma 3 PICC

14.11.2014

VARMA SORVEGLIATO SPECIALE

Varma, sorvegliato speciale. Un mezzo della Ditta Gipigi da Claut sorveglia 24 ore su 24 il Varma che ormai da giorni è sulla strada. Si passa solo su una corsia a senso unico alternato mentre sull’altra parte della corsia ormai transita solo l’acqua. Meglio in ogni caso che fare il giro per Vittorio Veneto, come è successo la scorsa settimana e anche mercoledì di questa. LA gente (pendolari , studenti e ammalati che devono recarsi obbligatoriamente al lavoro, a scuola e in ospdedale) non ne possono più della situazione. Si è costituito un vomitato di cittadini che domenica prossima protesterà a Barcis per accelerare i lavori che avrebbero dovuto partire questa primavera e dello sttao dei quali si sa poco e/o niente. Questa sera seconda (la prima è stata fatta lunedì scorso) a Claut presso la Sala polifunzionale.

Varma_ore 12.00 14.11.2014

11.11.2014
IN ATTESA DI SOLUZIONI SUL VARMA E’ ARRIVTO MOSE’
In attesa di sentire le soluzione proposte dai politici locali Paolo de Giusti, panettiere di Claut, ha pensato bene di trasvestirsi da Mosè e provare a dividere le acque sul Varma facendo passare noi poveri pendolari. Naturalmente la notizia oltre che su facebook è stat ripresa da numerosi siti on line vedi TRIESTENEWS

paolo varma picc

7.11.2014
Il tratto della statale 251 in loc. Varma è stato riaperto questa mattina 7.11 dalle ore 9.30 e rimarrà forse aperto fino alla prossima precipitazione (oggi – domani. la prossima settimana…..). I pendolari lavoratori hanno fatto tutti il giro per Vittorio Veneto mentre i ragazzi studenti hanno optato, perlopiù,per un altro giorno di vacanza. Molti i commenti sui social e sui giornali da parte dei residenti sia di Claut che di Cimolais che si vedono costretti a sobbarcarsi 2 ore di strada e il costo della benzina oltre che dell’autostrada, e da parte del Sindaco di Claut (nessun commento da parte del Sindaco di Cimolais!). La cosa che dà più fastidio è la mancanza di informazione: nessuno ti sa dire niente: nè sulla chiusura, nè sulla eventuale riapertura. Si chiama, nell’ordine: numero verde della Protezione civile: non hanno info dicono di chiamare FVG strade; il numero verde di FVG strade: non hanno info dicono di chiamare i carabinieri locali (la stazioen apre alle 8.00) o la polizia stradale : che non ha info di chiusura sulla statale 251 a parte un tratto in via nuova di Corva (notizia di ieri mattina) e dice di chiamare il Comune; il Comune apre dopo le 8.00; per cui un pendolare chi chiama? Con una petizione dello scorso anno era stato richiesto di inviare un sms a tutti i sottoscrittori e/o a quanti lo avrebbero richiesto; nell’era dell’informatica questo sembra non sia possibile e troppo compicato (cf. Sindaco Comune di Claut in una conferenza pubblica). Basterebbe mettere un avviso sul sito della protezione civile la cui web Varma spesso è ferma e sicuramente non visibile di notte (forse ci vorebbe un faro…) e attivare l’idrometro (fermo alle 12.30 del 5.11!). Questa mattina,poi, alle 7.00 non c’era acqua sulla strada però non era possibile transitare in quanto bisognava aspettare il collaudo dei lavori di pulizia; altra notizia incomprensibile ai pendolari: “non era forse possibile pulire e collaudare prima delle 7.00”? E, in alternativa, prevedere un trasfer da Barcis ad Arcola con mezzi delal protezione civile e/o dell’esercito e una navetta da Arcola per Cimolais e Barcis. Credo che i costi non siano poi tanto elevati – magari anche a pagamento. Basta poco alla gente di montagna per garantire la sopravvivenza ed evitare il trasloco a valle… se qualcuno ha avuto esperienze similari attendiamo vostre cronistorie Rita Bressa

VArma ore 10.00 - 7.11.2014

5.11.2014
Esondato per l’ennesima volta il torrente Varma e anche il torrente Cellina. Le intense piogge di questa notte e della giornata hanno costretto FVG Strade a chiudere la strada già dalle 9.00 di questa mattina. I pendolari e gli studenti erano già scesci per cui TUTTI hanno dovuto fare il giro per Vittorio Veneto in quanto non vi è alcuna possibilità di transito, avendo l’acqua raggiunto livelli da record. A niente sono valsi i lavori di sghiaiamento nè il livello dell’acqua del lago abbassato che in poche ore è tornato al limite, salvaguardando la pianura (così l’acqua contenuta nel bacino non è andata a ingrossare i fiumi della città) ma non certo la montagna e i suoi residenti che si vedono ancora costretti a sopportare costi e disagi. Nessuna notizia, peraltro dei lavori di innalzamento della strada.
WebcamVarma ore 16.00 -5.11

Articolo pubblicato sul Gazzettino di Pn il 25.08.2014

FUORIGIOCO di Giorgio Coden
QUANDO CORONA ESONDA COME IL VARMA
Mauro Corona è uno scrittore famoso. Nei suoi libri racconta il passato cercando di intravvedere il futuro, il presente è solo un intermezzo di confronto con gli altri due tempi. Mauro Corona è anche uno dei nostri, un ertano cui stanno a cuore le sorti della Valcellina. Sulla questione della strada e delle bizze del Varma, guarda al passato e pensa al futuro, come quando scrive. Lungo la Valcellina però passa la gente comune, quella di ogni giorno, quella che scende a valle per lavorare, andare a scuola, a spasso o al pronto soccorso. Quella gente non ha gran cognizione del passato e non vuole aspettare il futuro. A quella gente interessa il presente e il presente è un torrentello che, a Barcis, le taglia la strada ogni volta che piove. A quella gente importa una strada percorribile subito e, quindi, ben venga il ponte Bailey se questo significa stop alle interruzioni della circolazione. Purché, ecco il punto, sia una soluzione temporanea, anzi, proprio perché è la soluzione temporanea ideale in attesa della sopraelevata o della circumlago,la cui messa in funzione richiederà minimo tre anni. Su questo Regione e Comuni devono dire parole nette: se infatti il ponte Bailey fosse, come sembra adombrare il no di Corona, il rimedio ritenuto definitivo per garantire il transito sulla 251, saremmo con Corona, se, invece, come vuole il buon senso prima della tecnica, è solo un collegamento provvisorio fino all’apertura della nuova carrozzabile, allora ci sta ribattere a Corona che, questa volta, ha esondato come il Varma, meglio, si è aggiunto al Varma per alzare il livello dell’acqua che isola la Valcellina. Quanto alla ghiaia, l’unica certezza è che sta riempiendo il lago. Tocca a Barcis, prima d’altri, decidere cosa vuol fare da grande: continuare con le gare nautiche o rassegnarsi a organizzare gimcane in motocross sulla ghiaia?

30.08.2014

BARCIS. Il Varma esonda anche quando non piove. È capitato ieri mattina, l’altra sera e svariate volte durante questa pazza estate. Perché? Perché l’alveo del Varma e del Cellina sono intasati di ghiaia a tal punto che l’acqua corre ormai a livello della strada 251. Cosicchè basta un afflusso d’acqua più intenso da monte, non necessariamente legata a fenomeni di maltempo, per far fuoriuscire il Varma sulla carreggiata.

Si tratta di episodi non tali da comportare la chiusura del tratto stradale ma sicuramente importanti. Tanto che anche ieri mattina i pendolari, bloccati in auto per alcuni minuti in attesa che sfiorassero i 15 centimetri di acqua presenti sull’asfalto, hanno protestato per la situazione.

Ogni qualvolta si verifica un caso del genere, sul posto interviene una ditta di Barcis delegata allo sghiaiamento d’emergenza. Le ruspe si limitano a smassare il pietrame, cioè a creare dei solchi nel letto, spostando da un lato della strada all’altra alcune benne di materiale. È un palliativo. Mercoledì sera, ad esempio, si è registrato uno sforamento improvviso del Varma sulla 251 dovuto a un ingrossamento del Cellina. In zona era piovuto svariate ore prima, soprattutto in alta quota dove esiste un manto nevoso ancora consistente che si sta a poco a poco sciogliendo.

Un acquazzone estivo di mezzora su Claut o Cimolais è quindi in grado di creare disagi a Barcis l’indomani, quando in Valcellina c’è sereno e magari anche una temperatura gradevole. La bomba ad orologeria che ormai scoppia quotidianamente sul Varma sta provocando ulteriori polemiche in merito agli imminenti lavori di innalzamento dell’ex statale. L’intervento è stato deliberato alcune settimane fa dalla giunta Serracchiani e prevede la creazione di un pistone provvisorio sul greto del Cellina, la posa di un ponte Bailey e il conseguente rialzo di una decina di metri del basamento dell’asse viario. L’operazione dovrebbe iniziare tra poco e consentire almeno sette anni di autonomia nella gestione della bonifica degli inerti. Ma in tanti non gradiscono questa ipotesi, pur richiedendo a gran voce che cessino le tracimazioni del torrente e i conseguenti disagi per la popolazione dell’alta Valcellina. Tra loro l’ex vicepresidente regionale, Gianfranco Moretton, lo scultore e artista Mauro Corona e il naturalista Italo Filippin e un comitato di cittadini. FONTE MESSAGGERO VENETO

MANIAGO. Torna a montare la protesta sui lavori di innalzamento della strada 251 all’altezza del torrente Varma di Barcis.

Il cantiere voluto dalla Regione dovrebbe partire in tempi brevi, ma sulla sua sorte penderebbe già un potenziale ricorso preventivo alla Corte dei Conti di Trieste (da giorni in Alta Valcellina si susseguono illazioni sulla costituzione di un comitato che contesta non tanto la necessità di intervenire sul Varma quanto l’utilità dei lavori così come progettati dalla Regione). Nella segnalazione ai magistrati contabili ci sarebbe una sezione dedicata a quella che ormai da mesi denuncia l’ex commissario del Vajont, Italo Filippin: non si tratterebbe, cioè, di un intervento solamente costoso e poco efficacen ma dovrebbe in ogni caso essere pagato da chi gestisce il lago di Barcis. La società (Edipower Spa), che tra l’altro, a breve, dovrebbe avviare anche le opere di nuovo svasamento del bacino, sarebbe obbligata a effettuare tutte le manutenzioni del caso. da messaggero veneto

«Esistono contratti scritti e norme ben precise che, però, nessuno mi pare abbia voglia di invocare o di far rispettare – ha ribadito pochi giorni fa il naturalista di Erto – Anche il lago del Vajont deve essere tenuto in sicurezza dall’Enel, senza che Comune e Regione costruiscano con fondi pubblici strade e infrastrutture. Analogo discorso per le frane e per la strada 251, che non può essere innalzata con i soldi dei contribuenti. Ci pensi chi dall’acqua del Cellina trae enormi guadagni».

Sul punto è sceso in campo anche l’ex assessore regionale Gianfranco Moretton, il quale ha ritenuto privi di senso i piani della giunta Serracchiani, auspicando piuttosto un programma di sghiaiamento

CLAUT. Clamorosa svolta nell’annosa vicenda del Varma, il torrente che dal 1997 esonda sistematicamente sulla ex statale 251 e blocca per intere giornate il traffico in Valcellina. In zona si starebbe costituendo un comitato per fermare i lavori di innalzamento della 251, annunciati per settembre dalla Regione. Il primo passo potrebbe essere un esposto alla Corte di conti per evitare che decolli un cantiere giudicato sin dall’origine inutile e provvisorio.

Sul banco degli imputati non solo i costi dell’operazione ma anche il suo impatto sul panorama e sull’ambiente e la conseguente pericolosità dell’arteria temporanea. Di certo c’è che di un gruppo spontaneo contro l’intervento in valle si è discusso informalmente durante alcune riunioni, tenutesi nelle ultime ore a Claut e Cimolais. Il primo a esporre dubbi è stato lo scrittore ertano Mauro Corona, pronto a stendersi sull’asfalto se dovesse transitare un tir di ghiaia per la Val Vajont. Poi è stata la volta dell’ex vicepresidente della Regione, Gianfranco Moretton, che ha definito «uno spreco di soldi il progetto così come è strutturato». Il naturalista di Erto e commissario del dopo Vajont, Italo Filippin, ha bollato come «privi di senso logico» i cantieri, aggiungendo che spetta all’Enel sobbarcarsi i relativi oneri.

Ovviamente tutti vogliono evitare nuove tracimazioni del Varma sulla carreggiata interregionale, ma sulle modalità di bonifica le opinioni sono contrastanti. L’assessore regionale Maria Grazia Santoro ha garantito l’utilità del ponte Bailey, che verrà utilizzato in via provvisoria per 7 anni. Durante questo arco di tempo si provvederà allo sghiaiamento del Cellina e dei suoi affluenti. Secondo Moretton, che per anni è stato a capo della Protezione civile e nel 2004 aveva firmato un piano di intervento risolutore, la situazione è diversa. «Fare ciò che la Regione si accinge a realizzare comporterà non solo un inutile dispendio di denaro pubblico che la Corte dei conti potrebbe contestare, avviando azioni di responsabilità, ma anche un impatto ambientale di non poco conto – ha affermato Moretton –. In più non si è calcolato il fattore rischio: l’opera potrebbe causare pericolo al traffico veicolare. Si tratta di una strada che, sopraelevandosi, determinerà minor sicurezza all’utenza. Meglio portar via gradualmente gli inerti, senza ulteriori dilazioni».FONTE MESSAGGERO VENETO

 

 

 

20.08.2014

Ponte sul Varma con dubbi

Via libera della Conferenza dei servizi per la messa in sicurezza della 251 in corrispondenza del ponte sul torrente Varma, ma le polemiche in Valcellina non accennano a smorzarsi. Sì perché, a ben guardare, nella delibera regionale del progetto preliminare (a cui è seguito il definitivo della Conferenza dei servizi) ci sono molte contraddizioni rispetto a quello che l’esecutivo Serracchiani ha sempre proclamato.

«Risposta immediata ma temporanea – ha affermato a suo tempo l’assessore Maria Grazia Santoro – Una volta sopraelevata la strada all’altezza della confluenza del Cellina, avremo circa sette anni di tempo per predisporre un intervento definitivo di manutenzione del greto e del limitrofo lago di Barcis».

A ben vedere, però, nella delibera del 18 luglio nulla fa presagire che si possa trattare di un lavoro temporaneo. Lo si evince dal quadro economico di spesa, dell’importo di un milione 625 mila euro, nel quale non compare alcuna spesa prevista per la rimozione del manufatto, costituito dal ponte modulare tipo Bailey.

Quindi, le ipotesi possono essere due: o c’è l’intenzione di mantenere le opere così come sono state realizzate (ma costruite con criteri che seguono le caratteristiche delle opere temporanee) oppure, una volta trascorsi i sette anni che corrispondono al periodo nel quale sarà approntato un piano definitivo, dovrà essere acceso un altro finanziamento che, nel piano economico licenziato dalla giunta regionale, non è stato attualmente previsto. Con conseguente lievitazione della spesa.

D’altro canto, gli stessi residenti della valle credono poco alla temporaneità dell’intervento. Lo si evince anche dai commenti che, nel sito del Messaggero Veneto, emergono a fronte delle dichiarazioni dell’assessore: «Ce lo terremo in eterno, altro che sette anni per attuare interventi definitivi di manutenzione dell’alveo del Cellina».

E ancora, per la realizzazione degli interventi, Fvg strade, che ha ricevuto dalla Regione l’affidamento dei lavori in delegazione amministrativa intersoggettiva, dovrà stipulare un mutuo «a copertura delle correlate spese», si legge nella delibera. Ma degli oneri finanziari per tale mutuo, nel quadro economico, non c’è nessun cenno. Tutti aspetti, questi, che potranno far aumentare i costi previsti per l’intervento.

Altro capitolo spetta all’intervento che dovrà essere approntato dalla Protezione civile per creare una viabilità alternativa a destra lago al fine di consentire gli sghiaiamenti sul Cellina senza interessare il centro di Barcis con il passaggio dei camion: una condizione indispensabile affinchè l’intero impianto del progetto stia in piedi. La delibera non fa cenno, poi, a un eventuale piano di sghiaiamento

 

26.07.2014

MORETTON INTERVINE SULLA QUESTIONE VARMA

È straziante vedere come basti un acquazzone per creare disagi alla popolazione». Parole dure quelle dell’ex vicepresidente della Regione, Gianfranco Moretton, sulla questione del Varma e dei blocchi alla strada 251 per esondazione. «Nel 2004 si poteva risolvere alla radice il problema ma la contrarietà al progetto da parte del Comune di Barcis fermò tutto – ha spiegato Moretton – Da allora la situazione è precipitata. Avevamo studiato un sistema di incentivo a compensazione per le aziende. Il piano di prelievo della Regione avrebbe consentito di portar via alcuni milioni di metri cubi di sassi in 20 anni, senza alcun disguido per la popolazione, la viabilità e il turismo».

L’ex assessore regionale alla protezione civile ha evidenziato come «l’intervento che dieci anni fa era praticamente cantierizzato avrebbe evitato le tracimazioni del Varma, ma anche del Cellina e del Pentina». «Ormai è tardi e solo prevedendo sghiaiamenti per almeno 200, 300 mila metri cubi ogni anno potremmo pensare di mitigare il problema della 251», ha concluso amareggiato.

Moretton ha bocciato anche l’attuale elaborato tecnico proposto dalla Regione e in fase di appalto. Rialzare la carreggiata di alcuni metri, ha osservato, non servirà a nulla senza un reale programma di bonifiche sistematiche e prolungate nel tempo. In ogni caso Moretton vede di buon grado la più ampia partecipazione possibile di imprese e consorzi di cavatori all’eventuale operazione di pulizia dell’alveo, smentendo l’illazione per cui la richiesta di materia prima si sia azzerata del tutto: «La concorrenza è il miglior strumento di mercato per individuare aziende serie che prelevino la ghiaia e la paghino il giusto. Fonte Messaggero veneto

22.07.2014

Bomba d’acqua – chiusa la Valcellina

Era stata annunciata come una “flash storm”, una sorta di tempesta di fulmini. In realtà in Valcellina la tormenta estiva evocata da giorni dai meteorologi si è rivelata un’ondata di pioggia violentissima e ininterrotta che dalle 11 di ieri a stamattina ha bloccato la circolazione sulla strada regionale 251. Il torrente Varma ha iniziato a “invadere” la carreggiata attorno alle 10.30. In quel momento la zona era interessata da meno di un’ora da una sorta di bomba d’acqua. Nel giro di pochi minuti i 5 centimetri di fanghiglia sulla carreggiata (che consentivano il passaggio dei veicoli a passo d’uomo) sono saliti a mezzo metro. Presi di sprovvista, i tecnici dell’agenzia regionale FvgStrade e la protezione civile hanno interdetto il traffico da e per l’Alta Valcellina. Ed è stato il caos. Alcune corriere e mezzi pesanti provenienti da Maniago e da Longarone (che si erano immessi sulla strada regionale perché a Montereale e a Erto e Casso non erano messi in cartelli che avvertivano della chiusura) hanno dovuto fare inversione di marcia, manovra non semplice su un’arteria di montagna stretta e piena di curve. Intanto sul Varma di Barcis sono confluiti altri veicoli dato che non c’era stato il tempo materiale per apporre i cartelli di preavviso a Montereale e a Erto e Casso. A mezzogiorno la situazione è sembrata migliorare ma tra le 13 e le 14.30 un secondo nubifragio, forse ancor più intenso di quella della mattina, si è scaricato sulla valle. Alle 16 la 251 all’altezza della confluenza con il Cellina lamentava più di 70 centimetri di acqua sull’asfalto. La piena in arrivo dagli affluenti Settimana e Cimoliana si è riversata sul sito a partire dalle 17. Sino a tarda sera ha continuato a imperversare il maltempo, con scrosci e provvidenziali pause nelle precipitazioni. Ma ormai le polemiche erano divampate e stavolta cittadini, amministratori e esercenti minacciano una causa collettiva. L’impresa appaltatrice che dovrebbe sghiaiare il più possibile le arcate del ponte del Varma in caso di emergenze meteo è giunta sul posto dopo mezzogiorno. Nessuno è stato avvisato via sms della chiusura della ex statale, come richiesto da anni dal comitato di valcellinesi che si batte per la risoluzione del problema. Così che i pendolari si sono dovuti sobbarcare l’ennesimo tour de force per Vittorio Veneto e Belluno per far rientro a casa. «Se ci comunicassero in anticipo che la 251 è interdetta eviteremmo di salire sino a Barcis per poi tornare indietro», ha spiegato l’ex sindaco di Cimolais e dirigente della Comunità montana del Friuli occidentale Rita Bressa. La quale attacca la Regione. «Ieri pomeriggio il sito regionale proponeva foto della web cam installata sul Varma datate 19 luglio» fonte Messaggero Veneto

I lavori del  Nuovo ponte sul Varma saranno avviati a breve

Soltanto sabato scorso l’assessore regionale alla mobilità, Mariagrazia Santoro, aveva dato l’annuncio ufficiale: entro l’anno saranno appaltati e conclusi i lavori di urgente rialzo della 251 per evitare le esondazioni autunnali del Varma. Il progetto prevede un nuovo ponte più rialzato, in grado di impedire all’acqua di invadere la sede stradale della regionale 251. Peccato che nessuno avrebbe immaginato che dopo appena 48 ore il corso d’acqua si sarebbe preso gioco di tutti, anticipando di mesi le “tradizionali” tracimazioni conseguenze delle piogge autunnali . Del resto anche negli ultimi giorni era sufficiente transitare sulla strada regionale 251 per rendersi conto dell’estrema precarietà della situazione. Il greto del Varma e quello del limitrofo Cellina corrono praticamente a livello della strada. Le arcate del ponticello che supera la confluenza dei due torrenti sono praticamente ostruite dalla ghiaia accumulata nei decenni. Tanto che i pochi centimetri di sfogo lasciati all’acqua si sono ostruiti di materiale inerte e ramaglie portati dalla corrente, dopo pochi minuti dall’inizio dell’acquazzone di ieri. Tornando al progetto appena approvato a Trieste, la giunta della governatrice Debora Serracchiani ha stimato in un milione e mezzo di euro le spese necessarie a rialzare la careggiata. All’uscita della galleria che precede la confluenza la strada salirà su una rampa, realizzata con i sassi del Cellina. Poi la 251 attraverserà il letto del fiume grazie ad un ponte di acciaio che sostituirà quello esistente. Infine, dopo circa un chilometro, ci sarà l’innesto della nuova infrastruttura con il troncone esistente. Un altro milione e mezzo di euro è già in cassa per le primissime opere di bonifica degli alvei della Valcellina. Dopo l’inaugurazione del by pass, ci saranno 7 anni di “autonomia” che permetteranno lo sghiaiamento del Cellina, del Varma, dedl Pentina, dei rii minori e dei fondali del lago di Barcis. Salvo che eventi eccezionali come quello che si è verificato ieri scarichino a fondovalle quantità superiori al previsto di materiale inerte, riducendo la finestra a disposizione per la pulizia. In altre parole sarà una corsa contro il tempo per scongiurare che nel 2021 il greto sia nuovamente cresciuto a livello della strada. Fonte Messaggero Veneto

23.07.2014

L’ennesima emergenza viabilità della Valcellina è terminata alle 22 di lunedì dopo una mezza giornata di autentico inferno. Alle 10.30, il torrente Varma si è infatti ingrossato senza preavviso a causa delle piogge torrenziali ed è tracimato sulla strada 251. I tecnici non hanno avuto il tempo di attivarsi e sulla ex statale della Valcellina-Val di Zoldo è scoppiato il caos. Veicoli in entrata e mezzi in uscita dalla zona interdetta hanno provocato rallentamenti e code, soprattutto perché non è semplice eseguire inversioni di marcia su una carreggiata così stretta e piena di curve. Altro momento di estrema tensione, tra le 19.30 e le 21, al rientro di decine di pendolari. Per oltre un’ora, i mezzi sono rimasti in colonna senza sapere cosa stesse succedendo più a monte. Le condizioni meteo sono nel frattempo migliorate, ma l’acqua del Varma e del Cellina ha faticato a defluire, colpa anche del mancato svasamento del lago di Barcis e del bacino di Ravedis. Alle 20.45, mentre sulla 251 correvano ancora vari centimetri di fanghiglia, il sito allagato è stato bypassato grazie ad alcune pedane di metallo. L’espediente ha rialzato la sede stradale di quel poco che bastava per il transito in sicurezza di auto e camion. Esaurita la coda di mezzi, gli operai hanno atteso che il fiume rientrasse autonomamente nel proprio alveo. Quindi, il sopralluogo di rito per accertare se la furia della corrente e i tronchi spinti a valle avesse in qualche modo danneggiato la struttura. Attorno alle 22 è stata archiviata anche questa puntata dell’annosa vicenda del Varma. Ma polemiche e proteste avanzano. Contestato in particolar modo il ritardo con cui sono stati installati i cartelli di “strada chiusa” a Montereale e a Longarone. In questo modo, altre decine di veicoli sono salite sino a Barcis, salvo dover poi retrocedere in direzione di Vittorio Veneto. Tra ore perse e costo del carburante, ogni emergenza maltempo è pesata sulle tasche dei valcellinesi almeno un centinaio di euro. Per non parlare delle imprese artigianali, che devono sprecare mezza giornata per una consegna che ordinariamente viene effettuata in un’ora. Resta infine l’incognita di cosa sia stato fatto dallo scorso autunno: non risulta che dalla inghiaiata confluenza dei due corsi d’acqua sia stato rimosso alcun camion di inerti. Ci si è limitati a prelevare i sassi e spingerli in altre anse del letto del fiume o in siti di stoccaggio provvisorio. I lavori di rialzo della 251 dovrebbero comunque cominciare a breve e consentire almeno 7 anni di tempo per progettare ed eseguire una reale bonifica dell’asta del Cellina. La flash storm (letteralmente, tempesta di fulmini) di ieri, ritenuta dai meteorologi un evento importante ma non eccezionale, non ha invece causato particolari danni al resto della valle. fonte Messaggero Veneto