Commenti elettorali

LETTERA PROTTI DAVIDE in risposta a GINO BERTOLO

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LETTERA GINO BERTOLO ALLA CITTADINANZA

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VITA CATTOLICA 24 MAGGIO

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TRADUZIONE

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BRESSA : Un voto di protesta Messaggero 24.05.2012

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CIMOLAIS SU WIKIPEDIA

Curiosità

Nelle elezioni amministrative 2012, a Cimolais si era presentata una sola lista capeggiata dall’ex sindaco; per timore di non raggiungere il quorum (cosa abbastanza probabile in comuni con pochi abitanti come nel caso di Cimolais), ha chiesto ad un suo conoscente (Fabio Borsatti) di costituire una lista civica che potesse concorrere contro la sua in modo da incentivare l’afflusso alle urne. Al termine dello scrutinio è risultato vincitore, inaspettatamente, Fabio Borsatti con la sua lista “civetta” anziché il sindaco uscente dato per favorito

da wwww.gawker.com

Some Days You Wake Up and Find Yourself Unexpectedly the Mayor of a Small Italian Village and Then What Do You Do

A hotel proprietor in Northern Italy accidentally became mayor of a small town earlier this week, without even intending to run for election.

Fabio Borsatti, 50, added himself to the mayoral ballot for the town of Cimolais as a last minute favor to the man actually hoping to become mayor, his friend Gino Bertolo, 65.

Bertolo, who had served as the town’s mayor decades before, believed not enough people would turn out to the polls if he ran unopposed, which would have rendered his unanimous win invalid.

Of the 507 inhabitants of Cimolais, 160 voted for Borsatti, a man who ran without a platform; a man whose name they, presumably, had never heard, as he didn’t even live in the town.

117 voted for Bertolo.

What did that guy do as mayor that made everyone hate him?

When Borsatti received the news, he was watching a soccer match. He told the journalist who had phoned him up to tell him to “leave [him] alone” (because he was being an angry Italian stereotype).

The best part of the story is that, now that he’s won, Borsatti has no plans to resign from his position as mayor.

“I find myself a mayor who didn’t want to be a mayor.”

The BBC reports that he is thinking of maybe, I don’t know, promoting tourism to Cimolais, or whatever, as part of his new office.

When asked if he was upset about the outcome, Gino Bertolo lied that he wasn’t and said that it was an honor to take part in the election.

If I had been elected mayor of Cimolais, the first thing I would have done is declared the town an independent state, then thrown Gino Bertolo in jail on trumped up charges of treason.

What would you have done?

[The BBC // Tempi // VanityFair.it // Image via Shutterstock]

Uno mattina

 

 

Gazzettino “Giunta senza compensi ” dd 15.05.2012

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Gazzettino 8 maggio

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 GRANDHOTEL

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messaggero veneto

Borsatti accetta l’incarico di sindaco

Cimolais, sciolte le riserve. Martedì è previsto un incontro con il “rivale” Gino Bertolo, che però non sarà vice

di Fabiano Filippin

CIMOLAIS. Comincia a delinearsi meglio il quadro politico di Cimolais dopo l’incredibile vittoria della lista “civetta”, imbastita alla meglio qualche ora prima della presentazione delle candidature. Ieri il sindaco Fabio Borsatti ha dichiarato di accettare l’incarico. Non si dimetterà e non intende nominare lo sfidante Gino Bertolo come suo vice.

«Non mi sembra giusto nei confronti di chi ha votato in massa la nostra formazione», ha commentato ieri Borsatti, smentendo però la ridda di voci diffuse in paese e secondo cui i due avrebbero litigato. «Con Gino c’è la massima collaborazione e condivisione – ha commentato il primo cittadino –. Martedì ci incontreremo e decideremo insieme il da farsi. Di sicuro non mi dimetterò: significherebbe lasciare Cimolais in mano al commissario ed era proprio quello che volevamo evitare prima della chiamata alle urne».

L’amministratore ha ammesso che l’idea di Bertolo come suo braccio destro è sfumata per timore di proteste, anche da parte del suo gruppo. «Ora sto lavorando con tanti giovani a un programma serio e che cementi l’intera comunità», ha continuato Borsatti, che non nega di essere rimasto scioccato al momento della sua nomina. Va anche detto che, secondo il sindaco, lo sfidante è stato penalizzato dal fatto che ufficialmente non risiede in paese. Da parte sua Bertolo sta operando per trovare una soluzione che eviti ulteriori tensioni. «La vicenda andrebbe studiata dal punto di vista antropologico perché pur di colpire me si è cercato di fare del male all’intero paese – ha spiegato l’attuale capogruppo di opposizione, dato per favorito sino al giorno stesso delle votazioni –. Mi amareggiano le illazioni false diffuse prima e dopo le elezioni. Ora l’importante è cambiare pagina e andare avanti. I problemi della montagna non stanno lì ad attendere. Comunque è stato un onore partecipare al confronto».

Nel frattempo l’“affaire” Cimolais è salito alla ribalta nazionale. Non era mai capitato un caso analogo nella storia italiana e anche i media, Corriere della Sera e Repubblica compresi, hanno raccontato della lista catapultata in consiglio. Ha suscitato scalpore la circostanza che due esponenti di maggioranza siano stati eletti senza prendere neppure una preferenza. E che Borsatti non sia andato neppure al seggio, lasciando che la famiglia votasse per Bertolo. «Come simbolo abbiamo stilizzato il Tremenigia, un torrente della zona che se si riempie d’acqua fa danni», ci ha scherzato su il nuovo primo cittadino di Cimolais. Mai scelta fu più azzeccata e profetica.

BBC

Italian man becomes mayor by accident

An image of the Dolomite mountains near the Italian town of Cimolais The new mayor has said he will focus on improving tourism to the town

The new mayor of a mountain town in northern Italy has been voted in almost completely by accident.

Fabio Borsatti, 50, stood in Cimolais as a last-minute favour to the only candidate, worried not enough people would vote if he stood unopposed.

But, despite even Mr Borsatti’s own family voting for his rival, the unlikely candidate won the poll.

He only realised he had become mayor when people telephoned him, as he was watching football, to congratulate him.

“I find myself a mayor who didn’t want to be a mayor,” Mr Borsatti said.

“I wanted Gino [Bertolo] to win. Even my relatives voted for him.

“My daughter, my sister, my father and my mother – they all voted for him.”

But in the poll, Mr Borsatti obtained 160 votes – securing almost 58% of the vote – compared with just 117 votes for his good friend, Mr Bertolo.

Mr Borsatti has said he has no plans to resign and intends to carry out his duties for the 507 people who make up the population of Cimolais, in Friuli Venezia-Giulia.

Though he had not given much thought to a political platform before the vote, now he is in office he has said that he will focus on promoting tourism to the area.

His friend, a former mayor of Cimolais, has said it was an honour to take part in the vote.

“I wasn’t upset… Something apparently unusual happened but it is nothing to joke about,” Mr Bertolo sai

TEMPI

i candida per finta per fare eleggere un amico, ma diventa sindaco

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maggio 10, 2012 Redazione

L’albergatore Fabio Borsatti è diventato sindaco di Cimolais (Pordenone). Si era candidato per fare un piacere all’amico Gino, che temeva che non si raggiungesse il quorum. «Non ho ancora il programma».

Fabio Borsatti (nella foto), 50 anni, albergatore di Cimolais (Pordenone) è diventato sindaco senza un programma, candidandosi per finta, per far piacere a un amico. “La sera prima della presentazione delle liste, Gino Bertolo – 65 anni, residente a Venezia, già sindaco di Cimolais un paio di lustri fa e unico in corsa per lo stesso incarico – chiede una cortesia a Fabio Borsatti, 50 anni, titolare dell’Hotel Dolomiti nella vicina Claut: che si candidi anche lui con una lista approntata alla bell’e meglio, per evitare di non raggiungere il quorum o eventuali commissariamenti. L’albergatore accetta. Risultato: l’ex primo cittadino perde con 117 voti e si ferma a tre seggi. L’outsider vince con 160 attestati di stima, conquista otto seggi e viene avvisato dal collaboratore del Messaggero Veneto, Fabiano Filippin, al quale replica incredulo: «Ma quale eletto? Io sto organizzando la festa della Juve, lasciatemi in pace»” (Corriere, p. 9).

“Metabolizzato l’inequivocabile esito delle urne, il primo cittadino in pectore tiene a precisare: «Ma io non sono andato neanche a votare perché volevo che vincesse Gino. Mia figlia, mia sorella, mio papà e mia moglie hanno votato tutti per lui!». (…) Fatta salva una doverosa solidarietà umana al signor Bertolo, l’imbarazzo istituzionale non evapora. Borsatti, che in due giorni ha imparato a sopportare il peso della responsabilità amministrativa, così parlava ieri: «Diciamo che sto costruendo qualcosa con dei ragazzi giovani e Gino potrebbe uscire da questa squadra. (…) Adesso abbiamo due settimane di tempo per mettere già un programma che non abbiamo ancora fatto e anche se qui i gufi dicono che mi dimetterò non è vero: farò il sindaco nel migliore dei modi. Magari Gino non l’hanno votato perché risiede a Venezia. Sì, giusto, è stato un voto di protesta»” (Corriere, p. 9).

“Di sicuro, la lista ideata quella sera è già una potenziale icona: la scritta Tremenisa con uno sbrego nero. «Non è uno sbrego, Tremenisa è un fiumiciattolo che quando piove tanto in paese s’ingrossa e fa danni». Ecco” (Corriere, p. 9).

yhaoo

Elezioni amministrative: Fabio Borsatti sindaco a sua insaputa

Scritto da Anna C. | Gossip di Palazzo – gio 10 mag 2012

L’Italia prima e dopo il voto, guardaSindaco a sua insaputa, quasi per caso. È accaduto a Fabio Borsatti, nuovo primo cittadino di Cimolais, un piccolo paese in provincia di Pordenone. Titolare di un hotel nella vicina Claut, il 50enne si candida solo per fare un favore all’amico Gino Bertolo, sindaco uscente. La questione è molto semplice: per non correre il rischio di non raggiungere il quorum ed evitare il conseguente commissariamento Bertolo chiede all’amico di candidarsi con una seconda lista civica, pressoché fittizia; Borsatti accetta ma non ha alcuna intenzione di vincere, tanto che non va nemmeno a votare.

A sorpresa, però, sbaraglia l’amico, con 160 voti a suo favore e solo 117 per l’ex sindaco. Il nuovo primo cittadino viene avvisato dal giornalista del Messaggero Veneto Fabiano Filippin, a cui replica infastidito: Ma quale eletto? Io sto organizzando la festa della Juve, lasciatemi in pace. Ma io non sono andato neanche a votare perché volevo che vincesse Gino. Mia figlia, mia sorella, mio papà e mia moglie hanno votato tutti per lui!”. Niente festeggiamenti, quindi, se non per la vittoria della sua squadra del cuore. Un caso più unico che raro di questi tempi.

Poi forse realizza e usa toni più pacati, forse per non apparire ingrato e non compromettere il gradimento popolare raccolto alle urne: Non ci sono rimasto male, è stato un onore partecipare. È successa una cosa apparentemente anomala, ma qui c’è poco da sorridere. Ma più che altro per una questione di carattere… antropologico. Arrivare ben oltre la ragione con livelli di comicità involontaria non è sicuramente una situazione che gli abitanti di Cimolais meritano, comunque stiamo costruendo una comunicazione congiunta che sarà diffusa nel giro di pochi giorni”. Come a dire: sono onorato, ma gli elettori si meritano di più. Un’ammissione che non lascia scampo ad equivoci e che svela il lato onesto e senza filtri di un’Italia davanti alla quale non si può che rimanere increduli.
CANDIDATI SINDACo/CIMOLAIS
messaggero veneto

Borsatti: «Unire le forze per lo sviluppo del paese»

CIMOLAIS. Comunque vada, Cimolais avrà una doppia maggioranza. Il candidato Fabio Borsatti non si nasconde dietro un dito e ammette che la sua è una lista “civetta” a sostegno di Gino Bertolo. Perché…

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CIMOLAIS. Comunque vada, Cimolais avrà una doppia maggioranza. Il candidato Fabio Borsatti non si nasconde dietro un dito e ammette che la sua è una lista “civetta” a sostegno di Gino Bertolo.

Perché ha deciso di candidarsi?

«Si profilava il concreto rischio di un commissariamento del paese e ciò avrebbe significato gettare alle ortiche le numerose aspettative di crescita che io e i nostri sostenitori, intendiamo realizzare. Una linea di pensiero che ci accomuna al candidato Gino Bertolo».

Cosa farà in caso di elezione?

«Gino ha senz’altro più esperienza e capacità. Io mi limiterò a dare una mano per lo sviluppo del paese e dell’intera vallata».

Quindi lei lavorerà per la valle?

«Alle spalle ho una lunga esperienza di albergatore. Sono numerose le attività che ho seguito e gestito nell’alta Valcellina. È chiaro che intendo lavorare in termini più ampi del solo ambito comunale. Cimolais, Claut e Erto e Casso devono collaborare sempre più per il rilancio del turismo. Un esempio: qualche mese fa alcuni amici lombardi del Cai si sono recati in visita nelle nostre zone ma, alla fine, hanno pernottato fuori. Dobbiamo superare questo gap. È come giocare a puzzle, ogni pezzo deve unirsi all’altro».

Il volontariato è una pedina importante di questo mosaico istituzionale che vuole comporre?

«Certamente. Da anni sono attivo nel Cai e in altre associazioni. Le Pro loco sono uno dei motivi qualificanti della vita in aree decentrate come la nostra. Bisogna collaborare con tutti, dalle parrocchie ai singoli sodalizi, se vogliamo superare i momenti di crisi economica e sociale che viviamo».

Già, l’economia che stenta a decollare in Valcellina…

«Se crediamo nelle nostre potenzialità tutto è possibile. Insieme al Comune di Claut sto cercando di riattivare un maneggio chiuso da una decina d’anni: si

IL GAZZETTINO

Cimolais, candidatura del nuovo sindaco
decisa a un’ora dalla consegna delle liste

PORDENONE – Fabio Borsatti nuovo sindaco di Cimolais è forse il primo caso di amministratore comunale contro la sua volontà. La sua candidatura è stata decisa infatti a un’ora dalla chiusura della consegna delle liste, quando a Cimolais (507 elettori) ci si è accorti che fino a quel momento non si era presentato che un solo candidato, Gino Bertolo.

Temendo di non raggiungere il quorum, come spesso accade nei comuni di alta montagna, lo stesso Bertolo ha convinto Borsatti a presentare una “lista civetta”. Che ha inaspettatamente vinto.

Per avere un’idea del luogo basti pensare ai panorami geografici e sociali descritti da Mauro Corona, che è nato nel vicino comune di Erto e Casso. Così il 60% dei 507 elettori di Cimolais ha votato proprio lui, Borsatti, che non ha fatto campagna elettorale e anche pubblicamente aveva riconosciuto il proprio ruolo di sparring partner, come conferma oggi all’Ansa: «Ho mantenuto il patto, tanto che non sono nemmeno andato a votare e i miei congiunti hanno dato la preferenza a Gino. Ora mi trovo in una situazione di grande imbarazzo, tuttavia non potrò rifiutarmi di guidare il paese».

 

cronaca ora per ora

TGCOM 24

Friuli: fa il finto candidato e diventa sindaco

Cimolais (Pordenone), beffato il più accreditato “avversario”, che al neoeletto aveva chiesto di presentare una lista giusto per salvare le apparenze. Il nuovo primo cittadino: “Non mi dimetto”

09:17 – Si era candidato a sindaco di un paesino tra le Dolomiti per fare un favore all’amico. Ma sindaco lo è diventato lui, e non l’amico che aveva tutte le carte in regola per ambire alla carica. Il paese è quello di Cimolais, in provincia di Pordenone, il sindaco, quello eletto, si chiama Fabio Borsatti, l’avversario, quello che avrebbe dovuto diventare il primo cittadino, è Gino Bertolo.

Era lui che aveva allestito una lista “vera” per correre alle amministrative nel minuscolo centro, 507 abitanti in mezzo alle montagne. Ed era lui che già qualche anno fa era stato sindaco di Cimolais. Ma c’era un problema, come racconta il “Corriere della Sera”: ci voleva una seconda lista “d’immagine”, per evitare il pericolo di non arrivare al quorum o il rischio di commissariamenti.Bertolo, 65 anni, residente a Venezia, chiede a Borsatti di inventarsela lui, la lista. E lui, 50 anni, titolare dell’Hotel Dolomitti a Claut, a un tiro di schioppo, lo fa: costruisce un elenco di candidati raccogliticci, e si presenta. Non solo: vince anche. L’ex primo cittadino, quello che pensava di vincere in carrozza, si ferma a 117 voti. L’altro di voti ne prende 160, conquistandosi otto seggi in Consiglio comunale, contro i due dell’avversario.Subito dopo i risultati il collaboratore locale del “Messaggero Veneto”, Fabiano Filippin, lo chiama per fargli le congratulazioni. Ma lui cade dalle nuvole e gli risponde che sta pensando a organizzare la festa per lo scudetto della Juve, altro che sindaco di Cimolais.Una volta chiarito che non si tratta di uno scherzo, che le urne lo hanno davvero premiato, Borsatti chiarisce subito che “io non sono andato neanche a votare perché volevo che vincesse Gino. Mia figlia, mia sorella, mio papà e mia moglie hanno votato tutti per lui”.E lo sconfitto? “No, non è vero che ci sono rimasto male, è stato un onore partecipare. E’ successa una cosa apparentemente anomala ma qui c’è poco da sorridere”.Intanto, in Comune si lavora a una “comunicazione congiunta”, ma la prima ipotesi di dare al candidato primo cittadino la carica di vicesindaco potrebbe sfumare, visto che il finto candidato, e vero sindaco, sembra ci abbia preso gusto al suo nuovo incarico, visto che dice: “Sto costruendo qualcosa con dei ragazzi giovani e Gino potrebbe uscire da questa squadra”. Si parlava di dare a Bertolo la carica di vicesindaco come “premio di consolazione”… “Eh, se i giovani mi dicono che accettano le mie idee – dice Borsatti -, io tenderei a escludere Gino. Il voto è stato unanime a mio favore e se dovessi falro vicesindaco magari mi ritrovo le ruote della macchina tagliate”. Di certo non si dimetterà. “Magari – aggiunge – Gino non l’hanno votato perché risiede a Venezia. Sì, giusto, è stato un voto di protesta”.

UNITA’

C’è anche il sindaco a sua insaputa…

7 maggio 2012
AA

Eletto sindaco ma non ci sperava. Anzi non lo voleva proprio. E’ successo a Cimolais, in provincia di Pordenone, dove Fabio Borsatti candidato con una lista civetta ha inaspettatamente vinto il confronto elettorale con l’avversario Gino Bertolo, fino a un’ora prima della consegna delle liste, unico candidato.

Ma c’è di più, temendo di non raggiungere il quorum, come spesso accade nei comuni di alta montagna, è stato lo stesso Bertolo a convincere Borsatti a presentarsi, decretando così la propria sconfitta. «Ho mantenuto il patto, tanto che non sono nemmeno andato a votare e i miei congiunti hanno dato la preferenza a Gino -ha spiegato Borsatti-. Ora mi trovo in una situazione di grande imbarazzo, tuttavia non potrò rifiutarmi di guidare il paese».

Un risultato impressionante considerato che il neo sindaco non ha nemmeno fatto campagna elettorale e nonostante ciò ha ottenuto il 60% dei 507 elettori di Cimolais.

VANITY FAIR

Diventa sindaco a sua insaputa

UUn cittadino del piccolo paese di Cimolais (Pordenone), presenta una lista per fare un favore all’amico, unico candidato: viene eletto. Ma lui, ignaro, stava festeggiando la vittoria della Juve

LaPresse LaPresse

Diventa sindaco per caso, e a sua insaputa. E’ successo a un cittadino di Cimolais, un piccolo paese in provincia di Pordenone. Fabio Borsatti infatti, si era candidato solo per fare un favore all’amico, il primo cittadino uscente Gino Bertolo. Quest’ultimo gli aveva chiesto infatti di creare una seconda lista per evitare il pericolo di non arrivare al quorum o il rischio di commissariamenti. E così Bertolo ha allestito una sua lista, con candidati raccogliticci, per correre alle amministrative nel minuscolo centro, 507 abitanti. Senza nessuna intenzione di vincere: tanto che non è nemmeno andato a votare.

E invece, alla fine, la sorpresa. Il 50enne, titolare di un hotel nel vicino paese di Claut, sbaraglia l’amico: il sindaco uscente si ferma a 117 voti. L’altro di voti ne prende 160, conquistandosi otto seggi in Consiglio comunale, contro i due dell’avversario.

Solo che il fortunato neo-sindaco non lo sapeva nemmeno: si è accorto dell’accaduto quando lo hanno chiamato per fargli le congratulazioni. Lui stava festeggiando per lo scudetto della Juve, altro che sindaco di Cimolais.

Una volta chiarito che non si trattava di uno scherzo, Borsatti ha chiarito subito che «io non sono andato neanche a votare perché volevo che vincesse Gino. Mia figlia, mia sorella, mio papà e mia moglie hanno votato tutti per lui».

E lo sconfitto? «No, non è vero che ci sono rimasto male, è stato un onore partecipare. E’ successa una cosa apparentemente anomala ma qui c’è poco da sorridere».
Intanto il vero sindaco, sembra ci abbia preso gusto al suo nuovo incarico, visto che dice: «Sto costruendo qualcosa con dei ragazzi giovani e Gino potrebbe uscire da questa squadra».

business insider

Local Hotel Owner Has Accidentally Become The Mayor Of This Italian Town

OOPS: A

Sanya Khetani|May 11, 2012|
366|1

For the first time in Italy, or in the world maybe, a man has become the mayor of a town without meaning or wanting to.

Fabio Borsatti was asked by his friend Gino Bertolo to stand as a challenger against him in the mayoral elections for the town of Cimolais in the province of Pordenone, Vanity Fair reports. Bertolo was afraid that if he ran unopposed, not enough people would come out to vote and the election would be declared invalid.

So Borsatti, 50, who doesn’t even live in Cimolais (he’s a hotel owner in the nearby town of Claut, according to Tempo) filed his nomination right before the deadline. An lo and behold, he won 160 votes in the town of 507 people.

0/05/2012 16:00
ROMAGNA NOI
PORDENONE – E’ accaduto davvero di tutto a queste ultime elezioni amministrative. Una cosa è certa, gli elettori a questo giro pur di non votare “i soliti noti” hanno scelto le novità, anche a scatola chiusa.
In un piccolo paese in provincia di Pordenone, a Cimolais, 507 abitanti, Fabio Borsatti, un 50enne titolare di un hotel nel vicino paese di Claut, si era candidato solo per fare un favore all’amico, il primo cittadino uscente Gino Bertolo, ma si è trovato sindaco senza neppure votare per se. Il sindaco uscente gli aveva chiesto infatti di creare una seconda lista per evitare il pericolo di non arrivare al quorum o il rischio di commissariamenti. E così Bertolo ha allestito una sua lista, con candidati raccogliticci, per correre alle amministrative. Senza nessuna intenzione di vincere: tanto che non è nemmeno andato a votare.Poi, a scrutinio finito, mentre se ne stava a festeggiare lo scudetto della Juventus, l’unica cosa che gli interessava in quei giorni elettorali, gli viene comunicato che non solo la sua squadra a vinto ma è successo anche a lui: primo dei votati con 160 voti contro i 117 del sindaco uscente! A lui vanno 8 seggi contro i due dell’amico – avversario.E lo sconfitto? “No, non è vero che ci sono rimasto male, è stato un onore partecipare. E’ successa una cosa apparentemente anomala ma qui c’è poco da sorridere”.  Intanto il vero sindaco, sembra ci abbia preso gusto al suo nuovo incarico, visto che dice: “Sto costruendo qualcosa con dei ragazzi giovani e Gino potrebbe non fare parte di questa squadra”!
Sorge un dubbio: sindaco per caso o solo un bel para…POLITICAL WIRE

Italian Man Becomes Mayor by Accident

Fabio Borsatti ran for mayor in Cimolais, a northern town in Italy, “as a last-minute favor to the only candidate, worried not enough people would vote if he stood unopposed,” the BBC reports.

“But, despite even Mr Borsatti’s own family voting for his rival, the unlikely candidate won the poll.”

Said Borsatti: “I find myself a mayor who didn’t want to be a mayor.”

I CANDIDATI SINDACo/CIMOLAIS

Bertolo: «Vanno costruite nuove forme di sviluppo»

CIMOLAIS. Gino Bertolo si ripropone alla guida di Cimolais dopo 5 anni di sindaco e di presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane. Perché ha deciso di ricandidarsi? «La decisione giunge a…

CIMOLAIS. Gino Bertolo si ripropone alla guida di Cimolais dopo 5 anni di sindaco e di presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane.

Perché ha deciso di ricandidarsi?

«La decisione giunge a dieci anni dall’ultimo mandato. Ho voluto riprendere un discorso lasciato cadere nel 2002 e che, secondo me, rappresenta l’unica via d’uscita alla situazione in cui versa il territorio alpino. La concreta possibilità che arrivasse un commissario mi ha tolto ogni residuo indugio, soprattutto perché andrà discusso in modo serio e puntuale il ruolo delle future Unioni montane. Ci sono gravi carenze che andranno affrontate al più presto».

Cosa farà in caso di elezione?

«Mi attiverò immediatamente per una revisione dei servizi e per compensare le differenze presenti sul territorio. È proprio quello che al momento manca a Cimolais. Lo sbilanciamento tra area montana e pianura è evidente e non più accettabile».

Qual è il progetto a cui tiene di più?

«Non c’è un unico progetto ma ci sono numerose iniziative da sviluppare insieme. Nulla va tolto a chi ha operato sinora: il gruppo che sono riuscito ad aggregare vuole consolidare la realtà esistente e costruire nuove forme di sviluppo. Un motore importante per l’economia e la cultura locale dev’essere quello del turismo ambientale, che va però rapportato a una maggiore efficienza dei servizi per la popolazione. Le imprese già insediate vanno aiutate a restarvi, agevolando la nascita di nuove attività, in special modo nel settore turistico e alberghiero».

Il volontariato è una pedina importante di questo mosaico istituzionale che vuole mettere insieme?

«Senz’ombra di dubbio. Le associazioni e la Pro loco devono trovare nell’amministrazione comunale un valido interlocutore, convinti che la loro passione è un elemento essenziale per la qualità della vita».

Perché un residente dovrebbe votare la sua lista?

«La lista “Per un campanile senza campanili” è caratterizzata da numerosi giovani e da persone qualificate. Siamo tutti liberi da vincoli e condizionamenti. Abbiamo voluto mettere a disposizione della comunità la nostra preparazione culturale e lavorativa».

  I CANDIDATI SINDACo/CIMOLAIS

Borsatti: «Unire le forze per lo sviluppo del paese»

CIMOLAIS. Comunque vada, Cimolais avrà una doppia maggioranza. Il candidato Fabio Borsatti non si nasconde dietro un dito e ammette che la sua è una lista “civetta” a sostegno di Gino Bertolo. Perché…

CIMOLAIS. Comunque vada, Cimolais avrà una doppia maggioranza. Il candidato Fabio Borsatti non si nasconde dietro un dito e ammette che la sua è una lista “civetta” a sostegno di Gino Bertolo.

Perché ha deciso di candidarsi?

«Si profilava il concreto rischio di un commissariamento del paese e ciò avrebbe significato gettare alle ortiche le numerose aspettative di crescita che io e i nostri sostenitori, intendiamo realizzare. Una linea di pensiero che ci accomuna al candidato Gino Bertolo».

Cosa farà in caso di elezione?

«Gino ha senz’altro più esperienza e capacità. Io mi limiterò a dare una mano per lo sviluppo del paese e dell’intera vallata».

Quindi lei lavorerà per la valle?

«Alle spalle ho una lunga esperienza di albergatore. Sono numerose le attività che ho seguito e gestito nell’alta Valcellina. È chiaro che intendo lavorare in termini più ampi del solo ambito comunale. Cimolais, Claut e Erto e Casso devono collaborare sempre più per il rilancio del turismo. Un esempio: qualche mese fa alcuni amici lombardi del Cai si sono recati in visita nelle nostre zone ma, alla fine, hanno pernottato fuori. Dobbiamo superare questo gap. È come giocare a puzzle, ogni pezzo deve unirsi all’altro».

Il volontariato è una pedina importante di questo mosaico istituzionale che vuole comporre?

«Certamente. Da anni sono attivo nel Cai e in altre associazioni. Le Pro loco sono uno dei motivi qualificanti della vita in aree decentrate come la nostra. Bisogna collaborare con tutti, dalle parrocchie ai singoli sodalizi, se vogliamo superare i momenti di crisi economica e sociale che viviamo».

Già, l’economia che stenta a decollare in Valcellina…

«Se crediamo nelle nostre potenzialità tutto è possibile. Insieme al Comune di Claut sto cercando di riattivare un maneggio chiuso da una decina d’anni: si trova tra Claut e Cimolais. Se il progetto andrà in porto ne beneficeremo tutti. Le risorse naturali non mancano, l’importante è utilizzarle con cura ed evitare sprechi di denaro».