«Profughi a Claut? Dimissioni di massa» – parole del Sindaco di Claut!

«Mandateci i profughi e io mi dimetto». Non usa mezzi termini, il sindaco di Claut, Franco Bosio, dopo le voci che vorrebbero un imminente smistamento di richiedenti asilo in Valcellina. Con Bosio si schiera compatto il consiglio comunale, pronto a lasciare l’incarico se il prefetto decidesse di inviare migranti.Il “no” di Claut segue quello di Barcis, dove tra l’altro è emerso che un alloggio della Curia lasciato disponibile per mesi è rimasto vuoto per mancanza di interessati.«Il problema è complesso e gestito male – dice il sindaco -, ma non può essere scaricato su Claut e su realtà piccole e disagiate come la nostra. Siamo una comunità di 900 persone, molte delle quali anziane, e sparpagliate su un territorio di 160 chilometri quadrati. Le forze di polizia non hanno sedi in zona e certamente non potrebbero intervenire con celerità in caso di disguidi, soprattutto di notte.

 

Sulla nostra decisione pesano fatti di cronaca come lo stupro di Rimini di due settimane fa? Chiaramente sì».A inizio agosto, in prefettura a Pordenone si è tenuto un incontro di amministratori per capire come affrontare l’emergenza, resa ancor più grave dall’ulteriore arrivo di extracomunitari da altre regioni. «La nostra mozione prende atto della politica fallimentare mantenuta sul tema sino ad oggi – ha detto il sindaco valcellinese -. Non si può pensare di arginare il fenomeno semplicemente spostando da un luogo all’altro gruppi di persone e lasciandole lì a tempo indeterminato. Va rivisto interamente il sistema dell’accoglienza e delle spese connesse. Ho avvisato le autorità che non accetteremo deroghe, pena la consegna delle chiavi del municipio alla prefettura».Il sindaco di Claut non vuole passare per razzista o poco cristiano, facendo notare che le attuali risorse non bastano neppure per i residenti storici, italiani e non, che stanno vivendo situazioni sociali difficili. Tra licenziamenti e chiusure di attività, l’occupazione in Valcellina ha sempre rappresentato una ferita aperta. Di qui, la considerazione di Bosio, che ritiene doveroso pensare prima a chi è insediato sul territorio da anni e chiede un aiuto per sopravvivere. I recenti episodi di criminalità e violenza che hanno visto coinvolti richiedenti asilo stanno spingendo sempre più enti locali a revocare le iniziali disponibilità a prendere in carico i migranti.

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